Roberto Riccardi Venga pure la fine
Testata: Contorni di Noir
Data: 24 novembre 2013
Al tenente dei carabinieri Rocco Liguori arriva inatteso un ordine del Comando Generale: dovrà recarsi all’Aia, a disposizione del Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia. Il colonnello Dragojevic, condannato per la strage di Srebrenica, caduto di recente in depressione, è in coma per aver ingerito una massiccia dose di farmaci. Il procuratore Silvia Loconte, non credendo al tentato suicidio, chiama a indagare Liguori, che sette anni prima in Bosnia aveva arrestato Dragojevic. L’indagine lo riporta indietro nel tempo, facendogli ritrovare anche Jacqueline, la giovane funzionaria della Croce Rossa con cui aveva intrecciato una storia d’amore mai risolta. Liguori dovrà misurarsi ancora una volta con le trame più oscure e gli intrighi degli ambienti coinvolti nella guerra. Sullo sfondo la politica, con le sue vecchie figure e le nuove alleanze. Con i suoi retroscena difficili da decifrare, celati dietro l’eterna maschera delle versioni ufficiali.
Dopo poche pagine della lettura di questo romanzo avevo maturato due convinzioni: la prima, che Roberto Riccardi ha uno stile di scrittura eccellente,che trascina a leggere, al di là del contenuto.
La seconda, che mi sarei al più presto procurata il primo suo romanzo, per leggerlo ancora, per saperne di più su Rocco Liguori. E l’ho fatto.
Una storia singolare, che mi ha “presa” lentamente ma inesorabilmente, proprio per questa sua diversità.
Perché?
Innanzitutto,non sembra un giallo tradizionale- almeno fino ad un certo punto ; piuttosto un romanzo a contenuto sociale, umano.
La storia dell’indagine sul tentato suicidio del colonnello Dragoievic’, responsabile della strage di Srebrenica, in Bosnia, sembra piuttosto un pretesto per l’autore di raccontare ancora quei fatti e quell’ambiente- che tristemente conosce – per riportare a galla il dolore, la paura, le atrocità perpetrate anche a danno di popolazioni inermi ed incolpevoli.
Liguori ha un rapporto strano con Dragoievic’. Dopo averlo fatto catturare, aveva mantenuto con lui un lungo rapporto epistolare; si sente perciò, in uno strano modo, legato a lui ed al suo destino, piuttosto oscuro in questo momento.
Sarà tentato suicidio? O tentato omicidio? Perciò deve indagare.
Da qui si dipana una storia che diventa man mano più intrigante , che non vorrei anticipare, per non togliere il gusto della lettura, assolutamente consigliata!
Entrano in ballo bei personaggi, il capitano italo-inglese Mark Stone, a cui lo lega una grande amicizia; la funzionaria della croce Rossa internazionale Jacqueline Molinari, con cui avrà una fuggevole storia, che mi ha colpita al cuore per lo struggente rimpianto che lascia in lui.
La storia, dicevo, procede diventando sempre più “giallo”, fino ad arrivare ad un finale che riserva più di una sorpresa, da lasciarmi senza fiato.
La caratterizzazione delle varie figure è eccellente; mi piace molto, in uno scrittore, quel narrare fatti, senza mai dimenticare l’introspezione psicologica dei suoi personaggi, e Riccardi ci è riuscito perfettamente.
Ci sono qua e là , momenti di poesia, quasi, nel descrivere particolari situazioni o stati d’animo.
Quante frasi ho sottolineato.. ma sono godibili se lette nel contesto della storia!
Un romanzo che consiglierò a tutti.