A proposito di crimini di guerra
Autore: Marilù Oliva
Testata: L'Unità
Data: 25 ottobre 2013
Titolo: Venga pure la fine
Autore: Roberto Riccardi
Editore: edizioni e/o
Collana: sabot/age
Il libro: A Rocco Liguori, tenente dei carabinieri impegnato a risolvere semplici casi nella sonnacchiosa Alba, nel cuore delle Langhe, arriva inatteso un ordine dal Comando Generale: dovrà recarsi a L’Aja e mettersi a disposizione del Tribunale internazionale per la ex-Jugoslavia. Non ci vorrà molto a scoprirne il perché: il colonnello Dragojevic, condannato per la strage di Srebrenica e altri delitti, è in coma per aver ingerito farmaci pericolosi. Il procuratore Silvia Loconte non crede all’ipotesi del tentato suicidio e ha chiamato a indagare proprio lui, Liguori, che sette anni prima in Bosnia aveva arrestato Dragojevic. Per il tenente è una valanga di ricordi: l’indagine costretta al segreto, il disinteresse della politica, il silenzio degli ufficiali, la bella Jacqueline, avvenente funzionaria della Croce Rossa. Ma non c’è tempo per i ricordi, il tempo stringe e i responsabili del delitto devono essere assicurati alla giustizia: mentre sullo sfondo la politica porta avanti il suo teatrino fra vecchi compromessi e nuove alleanze, Rocco Liguori rischia di nuovo la propria vita, ancora una volta in prima linea, ancora una volta da solo.
Uscito autunno 2013
Pag. 224
Euro 16,50
ISBN: 978886632
ISTRUZIONI PER L’USO
Categoria farmacologica:
Pillole antiego
Composizione ed eccipienti:
Un bellissimo incipit il cui senso ritroverete al momento giusto. Poi Rocco Liguori viene chiamato all’Aja e da lì mandato a Sarajevo. C’entra l’ICTY, acronimo del Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia. Percorsi nei Balcani, con tanto di indicazioni stradali distrutte, sguardi su quelle terre magnifiche costellate di fiumi, boschi ma anche check point della Nato. Assaggi di storia, conflitti e piatti tipici. Un po’ d’amore, che non fa mai male. Ma è l’amore teso e struggente di chi sente sulla pelle la tensione del conflitto delle nazioni. Dietro questo c’è il mistero del colonnello Dragojevic, ora in fin di vita.
Indicazioni terapeutiche:
Chi è troppo concentrato su se stesso, allevierà il proprio baricentro spostando lo sguardo anche sul mondo attorno. Perché c’è un mondo, effettivamente, fuori dal nostro fazzolettino: e lì ne capitano di tutti i colori!
Consigliato a tutti, benefico per:
Chi crede che i ricordi siano solo in bianco e nero: «A me, però, mentre raggiungo la stanza di Dragojevic, del tempo lontano che ci ha fatti incontrare sembra di scorgere i colori. Il rosso del sangue, il verde delle uniformi, l’azzurro del cielo. Tutto come allora, tutti qui adesso, tutto in me per sempre».
Chi pensa che la morte purifichi tutto e muoiano solo i buoni. Non è vero: muoiono anche i cattivi, per fortuna.
Chi è sotto assedio, anche volontario.
Guerrafondai.
Chi è indeciso se è innamorato: «Le storie d’amore sono spesso complicate, ma l’amore, in sé, è una faccenda molto semplice: o ti batte il cuore oppure no. Il mio quella sera era un tamburo».
Chi fa finta di non capire che non schierarsi dalla parte dei più deboli significa comunque appoggiare la tracotanza del più forte.
Controindicazioni:
Non ingerire con erba cattiva (quella non muore mai)
Posologia, da leggersi preferibilmente:
Fidandosi anche delle proprie sensazioni, come fa Rocco.
Effetti indesiderati:
Alcuni prezzi vanno pagati.
Avvertenze:
Conservare insieme agli altri gioielli della collana sabot/age (questo è il numero 9), collana diretta da Colomba Rossi e curata da Massimo Carlotto
Pillole:
«Dalla fila dei prigionieri si leva un bisbigliare sommesso. Samira non partecipa, ha la gola secca. Si concentra sui figli, vuol morire con quella immagine impressa nel cuore. Pensando a loro nell’ultimo istante, s’illude, potrà trovarli più facilmente quando tutti saranno dall’altra parte. Ammesso che sia vero, che l’aldilà non sia un abbaglio per imam e sacerdoti. Un bel pretesto per combattere, la religione, funziona da secoli. Scannarsi senza tregua in nome di una fede. Pensa che beffa se Dio si è stancato di governare un mondo tanto assurdo e si è trasferito altrove».
- – - – - – - – - – - – - – - – -
«Un secolo è quanto basta a chi regge il timone per sapere che il proprio potere non avrà fine. Le cose umane, grandi o piccole che siano, hanno tutte una durata limitata. È così perché gli uomini ce l’hanno, ed è con questa chiave che va letta la Storia. Un presidente ragiona su se stesso, il futuro remoto non lo riguarda. Niente di nuovo sotto il sole, l’America è solo l’ultimo degli imperi che da sempre dominano il mondo. Ma devono stare attenti. Dopo il momento di massima espansione viene il declino, funziona così»
L’autore: Roberto Riccardi è colonnello dell’Arma e direttore della rivista Il Carabiniere. Ha lavorato per anni in Sicilia e Calabria e ha comandato la Sezione antidroga del Nucleo investigativo di Roma svolgendo indagini in campo internazionale. Ha esordito nel 2009 con Sono stato un numero (Giuntina) a cui è seguito il thriller Legame di sangue (Mondadori, 2009), il romanzo storico La foto sulla spiaggia (Giuntina, 2012) e il giallo I condannati (Giallo Mondadori, 2012). Per le Edizioni E/O è uscito nel 2012 Undercover.