Quando ti hanno tolto tutto cosa resta? Soltanto la vendetta
Autore: Mauro Castelli
Testata: Economia Italiana
Data: 23 settembre 2013
Di tutt'altra farina risulta impastato Il paese dimenticato dal tempo (edizioni e/o, pagg. 374, euro 18,50), un graffiante romanzo del quotato giallista e documentarista francese Xavier-Marie Bonnot, che in una Marsiglia crudele, ansiosa e violenta (in questa città è nato il 7 dicembre 1962 e qui ha studiato Letteratura e Storia moderna) mette in scena "il suo personaggio-feticcio", ovvero il comandante della brigata anticrimine Michel De Palma, detto il Barone. Un ispettore di una certa età, idealista e fuori dalle righe, grande appassionato di musica classica e lirica per via di una vecchia passione nutrita per una studentessa del Conservatorio della sua città. Forte di una accattivante fantasia, Bonnot sa dare vita a personaggi che lasciano il segno, inserendoli in ambientazioni realistiche e ben tratteggiate. Come nel caso del lavoro che stiamo suggerendo ai lettori. Un lavoro che si sviluppa su due piani temporali: il primo legato alla Nuova Guinea del 1936, con due esploratori alla ricerca di oggetti d'arte, trofei di guerra, ma anche teste umane a mo' di trofei. Loro che a un certo punto, risalendo il fiume Sepik, finiscono per imbattersi in una tribù mai venuta a contatto con l'uomo bianco. A seguire, a fronte di un salto in avanti di parecchi decenni, eccoci a Marsiglia, dove uno dei due esploratori viene trovato assassinato nel suo studio, con il volto coperto da una maschera tribale. Davanti al cadavere un libro di Freud (Totem e tabù) aperto a pagina 213, in abbinata a una marea dei suoi oggetti di arte papuana. Manca però un prezioso cranio... Sarà a questo punto che entrerà in scena il Barone il quale, spulciando nel diario di bordo di quello che era stato il veliero utilizzato nelle esplorazioni fluviali in Nuova Guinea, si renderà conto su dove indirizzare le indagini. Tanto più che ben presto l'assassino colpirà ancora nel mondo degli etnologi e dei mercanti d'arte primitiva. Ma quale nesso lega gli omicidi? E chi è interessato a creare tutto questo polverone? A fronte di una scrittura tanto curata quanto vivace e intrigante, Bonnot - che aveva debuttato nella letteratura di settore nel 2002 con La prima impressione, romanzo ben presto tradotto in diverse lingue - mette in campo tutte le malizie narrative possibili per creare tensione e aspettative. Malizie che per certi versi si rifanno alla sua abilità di prolifico documentarista.