Fra il 1949 e il 2001 Frédéric Dard ha scritto 173 romanzi che hanno come protagonista il commissario Sanantonio. Poi ha, inopportunamente, tentato di proseguire il figlio Patrice, ma la qualità e l’inventiva risultano nettamente inferiori. Da appassionato lettore di San Antonio (così è battezzato in edizione originale) saluto con grande piacere l’idea di e/o edizioni di riproporre le mirabolanti inchieste dell’investigatore più spiazzante e umoristico della scena gialla europea. Narrati in prima persona in un francese fantasioso con uno stile sbrigliato che deve molto alla lezione di Rabelais e Céline, i romanzi aggrediscono il lettore: c’è chi si è preso la briga di contare i neologismi e i giochi di parole e si è dovuto confrontare con 15mila parole nuove. La storica traduzione di Bruno Just Lazzari è giustamente riproposta perché si tratta di un lavoro eccezionale: la creazione di una lingua che restituisce perfettamente le audaci invenzioni di Dard. Il racconto è un flusso di coscienza divertentissimo con giudizi e note su tutto: dalla politica a Walt Disney, dal sesso alla filosofia. Ecco una piccola antologia:
Non crediate, mi raccomando, che ne sia sorpreso. So per esperienza che le donne piombano come la sifilide sul basso clero, sui tipi che non insistono. Seguite attentamente il mio consiglio, ragazzi: non insistete mai!
La morte le fa paura? Appena appena: son un suo vecchio amico…
Trucchi del genere mi sono capitati tante di quelle volte che non ci metto venti secondi a capire. Accetto di essere l’imperatore delle aste per tenda se non è la canna di una pistola quella che mi solletica le scapole. Notate bene che una berta, in se stessa, non è mai pericolosa, quello che conta è lo stato d’animo del fesso che la tiene in mano.
Per fare molto gangster, mastica gomma americana. Ha l’aria di quello che ha portato il cervello al Monte di Pietà e ha perso la ricevuta.
Dard è stato definito da Jean Cocteau “scrittore della mano sinistra che ha creato un linguaggio in rilievo”. Simenon ha scritto una elogiativa prefazione per Au massacre mondain e la serie ha superato l’incredibile traguardo dei 200 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il personaggio è stato protagonista in Francia di due apprezzabili fumetti: il primo in bianco e nero realizzato da Henry Blanc per il quotidiano France Soir fra il 1968 e il 1972; il secondo, curato da Henri Desclez, è uscito nel 1972. Ovviamente, il commissario è arrivato anche sullo schermo. Fra le quattro versioni uscite si può recuperare quella diretta da Frédéric Aubertin con Gérard Lanvin, Gérard Depardieu (interpreta il pachidermico tenente Berù), Valeria Golino, Lucy Harrison.