Preghiere notturne
Autore: Marta Traverso
Testata: Mangialibri
Data: 5 agosto 2013
Un uomo è appena arrivato a Bangkok, capitale della Thailandia. Lo smog che pervade la città è la metafora perfetta dei pensieri e ricordi confusi nella sua mente. L'uomo è già stato lì in passato, vivendo una delle esperienze più significative della sua carriera lavorativa (all'epoca ancora agli esordi). Un bloc notes dopo l'altro, si appresta a ridare vita a quei giorni. Perché quell'uomo era un membro del corpo diplomatico. Per l'esattezza lavorava nel consolato colombiano a New Delhi, e indirettamente di tutti i Paesi del Sud Est asiatico in cui la Colombia non ha un proprio consolato. La storia che il console ha ascoltato tempo addietro è quella di Manuel. I suoi genitori sono troppo impegnati a entusiasmarsi di fronte ai proclami dei neo presidente liberale Alvaro Uribe Velez per rendersi conto delle sue esigenze. Sono analfabeti, faticano a comprendere perché loro figlio abbia questo gran desiderio di leggere. Ignorano invece l'altra sua grande passione, dipingere di nascosto con bombolette spray colori e paesaggi su muri abbandonati. Solo la sorella maggiore Juana lo capisce e lo ascolta, forte di un legame che va oltre la mera parentela. Juana fa ogni lavoretto possibile per i compagni di scuola, per racimolare la cifra necessaria a comprargli le bombolette. Quando Juana lascia la famiglia per frequentare l'università statale – il cui indirizzo politico è l'opposto di quello familiare – Manuel soffre per la prima volta la solitudine. Si iscrive a Filosofia, perde la verginità, diventa uno studente modello. Juana è però sempre più distante, nessuno sa cosa faccia e chi frequenti, fino a scomparire e far perdere completamente le sue tracce. Desaparecida? Forse...
Le tracce di Juana hanno portato Manuel fino alla Thailandia, ma il ragazzo non è riuscito nel suo intento. Mentre racconta la sua vita al console, Manuel si trova in carcere. Lo hanno arrestato dopo aver trovato della droga nella sua valigia, che lui però sostiene di non aver mai visto. Il possesso di droga, in Thailandia, è punito con la pena di morte. Tuttavia, come Manuel stesso spiega al console, “questo non è un noir, è una storia d'amore”. L'amore tra un fratello e una sorella, così palpabile da spingere il console a ritrovare Juana prima che sia troppo tardi. Colombia, Giappone, Iran e di nuovo Thailandia. La storia d'amore sottintende un resoconto storico di come opera la diplomazia, dei danni della corruzione, del traffico di prostitute da un capo all'altro del mondo, di quanto sia breve il passo che separa un sostenitore della destra e un manifestante di piazza perché i desaparecidos non scompaiano anche dalla memoria della gente.