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In caso di spontaneità di Mauro Zucconi

Autore: Giuliana Pagliari
Testata: Flanerì
Data: 16 luglio 2013

In caso di spontaneità di Mauro Zucconi (E/O, 2013) è composto da undici racconti legati dallo stesso filo di fallimenti, nevrosi, confusione e debolezze. Tutti i protagonisti sono infatti accomunati dall’essere costantemente alla ricerca di un modo per interagire con gli altri senza mai riuscirci. Ciò nonostante non si arrendono.
Seppure tutte le storie siano avvincenti e piene di suspense, è opportuno soffermarsi in modo particolare su alcune, che si sono rivelate delle scoperte estremamente piacevoli.
Di forte impatto “A proposito di Angelica Mistry”, che si apre sulla figura di una scrittrice di romanzi gialli, Angelica Mistry appunto. Angelica collabora con la polizia di una piccola città di provincia per risolvere i tanti omicidi che inspiegabilmente accadono con cadenza regolare. Nel racconto, Angelica scopre di essere l’attrice inconsapevole di un telefilm e la sua reazione è sconcertante, tanto da lasciare attoniti, non solo tutti i componenti della troupe, ma anche, e soprattutto, il lettore.
Ne “I Romanelli” il protagonista ha una particolare fissazione per il silenzio, tanto da non riuscire a sopportare il più piccolo rumore proveniente dalla strada o dagli altri condomini. La sua vita subisce un vero e proprio trauma quando una nuova famiglia, i Romanelli che danno nome al racconto, trasloca nell’appartamento sopra il suo. Partendo dai tipici rumori attribuibili a ogni trasloco, il protagonista si troverà davanti a sempre maggiori sconvolgimenti nella sua quotidianità fino ad un imprevedibile colpo di scena finale.
Molto coinvolgente anche“Che la situazione permanga”, in cui incontriamo un uomo senza opinioni, senza legami, né interessi. Un uomo senza amici che vive da solo nello stesso palazzo dei genitori e decide di crearsi delle opinioni personali costruendo schemi meticolosi basati su articoli di vari giornali. In questo modo tenta disperatamente di intrattenere conversazioni con l’unica persona che deve necessariamente frequentare, il suo collega di lavoro Emilio, riscoprendosi una persona incredibilmente interessante, seppure ogni sua frase sia frutto di costruzioni fatte a tavolino.
Infine, il protagonista di“C.R.E.D.I.C.I.” decide di partecipare a un corso per diventare una persona determinata e prendere in mano la propria vita. Fra una serie di vicissitudini e fraintendimenti che non gli permettono di iniziare il corso, il protagonista si accorge di avere in sé tutta la determinazione e la forza di volontà che cercava: arriva a questa conclusione in modo senza dubbio sproporzionato e maniacale, ma che sicuramente porta i suoi frutti, lasciandolo fiero di se stesso.
Uno dei particolari che colpisce maggiormente in questa lettura è che il filo conduttore di tutte le storie sia la solitudine. Nessuno dei personaggi descritti riesce a intessere alcun tipo di relazione con le persone che ha intorno. Sono tutti chiusi nelle loro case, e anche quando riescono ad avere delle frequentazioni, queste restano sempre a un livello superficiale, senza instaurare una reale connessione. L’altro sentimento che lega i personaggi di questi racconti è la paura: sono tutti accomunati dal terrore di dire o fare la cosa sbagliata, di non essere divertenti, interessanti e accettati dalle persone che hanno intorno.
In definitiva, la cosa più importante che manca ai personaggi di queste storie è proprio la spontaneità citata nel titolo, la volontà di presentarsi al mondo per quello che si è, sperando di essere accettati. Seppure nessuno di loro alla solitudine e tentino di tutto, anche gesti efferati, pur di raggiungere i propri scopi, i risultati che ottengono sono infatti sempre offuscati dall’artificiosità, dall’inganno e dalle debolezze che i protagonisti si portano dietro. Proprio per questo il messaggio del libro sembra essere l’unica soluzione: arrendetevi.