Dritto al cuore
Autore: Silvia Passini
Testata: Alla Zero Uguale Uno
Data: 8 luglio 2013
Pensate alla montagna, a un villaggio walser popolato da pochissime persone, alle case di legno, agli animali, alle abitudini di antichissima memoria, all’aria pulita, alle nuvole che si vedono dall’alto. Cosa potrà succedere di brutto in uno scenario del genere? Nulla, parebbe. Invece la scoperta di una testa mozzata di una donna rompe il silenzio e la quiete. In più, a pochi giorni di distanza, anche la mucca della piccola Ariel, l’adolescente nipote del capo villaggio, viene trovata morta.
L’ispettore Maria Dolores Vergani si trova qui, nella Val d’Ayas, ai piedi del Monte Rosa, perché ha deciso (più o meno volontariamente, dopo gli avvenimenti del romanzo Ti voglio credere) di staccare dalla vita di città e dalla sua professione, di godersi qualche mese di relax e partecipare a un corso di antropologia online. Tuttavia continua a sentire via Skype l’ispettore Achille Maria Funi, che la aggiorna su ciò che succede in commissariato e sui vari crimini che vengono compiuti in città, a Milano. È un personaggio in continua evoluzione, è una donna a cui ci si affeziona, che a volte infastidisce, ma sempre incuriosisce.
In Dritto al cuore si indaga, ma non solo sugli omicidi. Le analisi scandagliano vari aspetti, in primis la femminilità rappresentata da tre figure cardine; si approfondiscono poi il lato psicologico, i turbamenti, la crescita, l’amore, il lavoro, l’elemento sovrannaturale, la natura, la follia, la bugia.
Naturalmente questo libro è autonomo rispetto ai precedenti, ma vi consiglio di leggere - anche per cogliere delle strizzate d’occhio tra le righe, relative a personaggi, situazioni e temi – tutte le altre opere di Elisabetta Bucciarelli: godibilissime, intelligenti e piacevoli, in cui l’elemento noir non si esaurisce nel delitto in sé, ma si insinua con le sue domande e le sue indagini in molti aspetti della vita.