Le isolatitudini di Massimo Maugeri
Autore: Francesco Forlani (effeffe)
Testata: Nazione Indiana
Data: 8 luglio 2013
Nella bella e partecipata prefazione, Valerio Evangelisti scrive a proposito del romanzo Trinacria Park di Massimo Maugeri :”esiste sul serio una verità siciliana? Si direbbe di sì. Per scoprirla, però, occorre liberarsi delle incrostazioni menzognere che si sono accumulate sull’“isola inesistente” nel corso di decenni, se non di secoli. Dopo si potrà affermare che l’isola esiste per davvero.. ” Per riuscire nella cosa, aggiungo io, l’autore è ricorso a un dispositivo narrativo tanto sempice quanto efficace. Duplicare l’isola in un’isola in miniatura e soprattutto filtrare la realtà attraverso lo specchio di una telecamera. Non voglio qui svelare alcunchè, quartadicopertinizzare il mio intervento che vuole essere una semplice introduzione all’estratto che ho chiesto a Massimo di pubblicare e mi limito dunque a dire due cose. Dalla parte dello stile l’autore è riuscito a trovare i toni giusti, i colori linguistici nei fittissimi e numerosi dialoghi, in misura di dire oltre che raccontare le varie vicende, quasi seguendo alla lettera la tecnica a specchio del Caravaggio. Dall’altra sembra risuonare in modo costante pagina dopo pagina, come un vento inarrestabile, il rumore di una telecamera accesa, la sola in grado di dirigere uno scudo – ancora uno specchio – tutto moderno capace come quello offerto da Atena a Perseo di annientare Medusa. Una cinepresa che ricorda quella pirandelliana di Serafino Gubbio Operatore, la sola che possa tenere testa alla realtà senza esserne pietrificati dalla sola visione.