Nei vicoli dove non arriva il mare
Autore: Antonella Lattanzi
Testata: Rolling Stone
Data: 3 luglio 2013
Il dolore dura finché «non sei stanca di farlo durare». È questo – non l'autocompiacimento del dolore, ma la dura guerra al piacere del dolore – il fuoco dell'ultimo romanzo di Patrizia Rinaldi, Blanca. Napoletana, autrice di libri per adulti e per ragazzi, la Rinaldi racconta in Blanca la storia di un manipolo di segreti che stanno bene dove stanno: sotterrati, taciuti più che si può. Ma se i segreti rimangono tali, il dolore diventa un modo di vivere, di sentirci migliori, perché sopportiamo ognuno la propria croce. Quando poi ci si mettono anche due figli scomparsi, una donna uccisa, l'omicidio di un pregiudicato e una serie di madri che vanno a scontrarsi contro la potenza distruttiva della maternità, il silenzio diventa il materasso più comodo in cui riposare, sinché ce n'è. Il commissario Martusciello e l'ispettore Liguori, però, del silenzio non sanno che farsene. Ancor meno lo accetta Blanca, «una poliziotta ipovedente che sa decodificare i suoni », una donna, ci spiega l'autrice, che «ci dice del coraggio di trasformare il limite in risorsa. È la forza bella di convertire in altro i pezzi persi, le abilità consumate». Come Napoli, «la città perennemente conquistata», Blanca «si ribella contro gli sfregi alla bellezza. Non ha paura del mistero del buio, lo rispetta». È dunque Blanca il medium capace di rinvenire i collegamenti nascosti tra i segreti che Martusciello e Liguori stanno tentando di risolvere, quello attraverso cui Napoli, i segreti di questo libro, le donne di questo libro, ma anche gli uomini e i non detti di questo libro, passano e si trasformano. Ne nasce una storia che usa il noir per raccontare la sfida «restare uomini in mezzo ai danni provocati e subiti». Una storia di «amori cattivi, delicati, di cura, di abbandono. Di offese che si difendono con il pretesto dell'amore che quindi diventa un'aggravante» .!Un libro sul «coraggio di essere vivi!nonostante le mutilazioni sentimentali». Blanca è pieno di donne. Margherita, che tentando di seguire i propri desideri si è infranta contro le regole e i ruoli; Cettina, ricca ma rosa dall'astio e dalla solitudine; Giulia, alle prese con la nascita di un figlio; Marinella, che smette di considerarsi una e diventa «parte di tre» (lei e i due figli); e molte altre. Ma non è un libro di donne, o sulla condizione della donna. È la messa in romanzo della difficile verità che donne e uomini non sono uguali, ma che la differenza è la chiave del mistero. L'amore fa da collante o, al contrario, da miccia esplosiva: «Una risorsa, un pericolo, un danno, un'elegia, una noia, un richiamo di carne, una fuga, una malattia appassionata, una canzone. Una risata ».!E poi è un libro di figli. Vittorio, figlio di Cettina, troppo debole per riuscire a smettere di essere figlio prima di tutto. Gabriele e Marco, i figli di Marinella, tesi nella sfida di riuscire a essere gli uomini di casa. Ninì, la figlia strappata a Margherita quando questa decide di seguire i propri sogni. Da Posillipo a «Napoli Napoli» ai 600 Alloggi, Blanca si fa dentro Napoli giocando con la lingua, i luoghi, i suoi umori. Ed è con le gambe e la capacità di vedere oltre di Blanca, Martusciello e Liguori che ci facciamo strada dentro i suoi vicoli come dentro i misteri delle persone. Per scoprire che forse gli omicidi, le violenze, gli abusi di potere sono figli dello stesso gioco sensuale che genera anche l'amore, la gioia, l'euforia: quello tra uomo e donna, una pericolosissima arma di cui ci tocca avere, per vivere, il coraggio di accettare la feconda potenza.