La storia di una vita
un capitolo allanno
Testata: Weekend e Tempo Libero
Data: 7 maggio 2013
La vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti. Aveva ragione John Lennon.
I romanzi, invece, sono qualcos’altro. Delineano storie perfette, a volte tristi o addirittura tragiche ma quasi sempre compiute.
Per scrivere il romanzo di una vita rimanendo fedeli alla meravigliosa imperfezione che ogni esistenza racchiude in sé, occorreva un colpo di reni letterario che portasse oltre la classica narrativa. Ci ha pensato Alberto Bracci Testasecca che con il suo “Ottantatré” (edito da e/o) ha raccontato la storia di Giustino Astori, un uomo come tanti, nato nel 1927 e morto nel 2009.
Il personaggio è pura invenzione ma questo è un dettaglio trascurabile. Non ve ne accorgerete neppure perché, attraverso gli 84 capitoli del libro (uno per anno di vita, più un prologo dedicato al concepimento), il protagonista acquisterà spessore e umanità, crescendo letteralmente sotto i vostri occhi.
Dall’infanzia nella Montepulciano fascista si passa alla giovinezza nel dopoguerra arrivando alla maturità negli anni di piombo e infine alla vecchiaia, a ridosso del nostro presente.
Nelle 200 pagine che compongono il volume Giustino non si limita a condurre l’esistenza ideale di un eroe da romanzo ma vive il suo tempo come ciascuno di noi, accarezzando speranze e sogni, cogliendo soddisfazioni personali e affrontando momenti difficili.
Attorno a lui le persone vanno e vengono, talvolta escono dalla sua vita per un periodo, altre volte per non rientrarne più. Lungo la strada trova l’amore, un sentimento frammentario e multiforme, lontano dalle impeccabili passioni da fiction e proprio per questo più prossimo alle sensazioni umane. Perché ciascuno di noi conosce il confuso ritmo di un cuore che batte, le sue incoerenze e tutto ciò che esige.
E se l’amore acquista forza in virtù della sua realistica imperfezione, lo stesso avviene con la morte che nel libro di Testasecca non si accompagna quasi mai al pathos che si si potrebbe aspettare ma viene quasi messa in secondo piano, come inevitabile compagna di una lunga vita. A volte colpisce a tradimento, altre volte giunge facendosi annunciare.
Ma la vera protagonista del libro è la Vita, con la V maiuscola. Lo è in ogni sua forma ed è bravo l’autore a renderla indimenticabile senza enfatizzarla. Così, capitolo dopo capitolo, anno dopo anno, si percorre la strada in compagnia di Giustino. Con lui si torna bambini, lo si osserva quando raggiunge la nostra età (quale che sia) ed è sempre il protagonista a offrirci una sorta di proiezione degli anni che verranno, quelli che non abbiamo ancora conosciuto.
Più che un romanzo “ottantatré” è un’esperienza e come tale vale la pena di essere vissuta.