Era mio padre
Autore: Aldo Cazzullo
Testata: Io Donna
Data: 31 marzo 2013
Appena la figlia comincia a chiudersi in stanza e a scri vere fuori di bussare prima di entrare, un padre comincia a chiedersi cosa sarà di lui. Domanda che, credo, lo perseguita per la vita, sino a diventare uno degli ultimi interrogativi sul letto di morte. Ammiro molto le figlie che si battono in dife sa del padre. Trovo fastidiose invece coloro che fanno dell'es sere "figlie di" l'essenza e il motivo dello stare al mondo. Ma devo dire che non avevo mai sperimentato un modo libero e intelligente di essere figlie come quello di Alessandra Fiori, che con Il cielo è dei potenti (Edizioni e/o) ha scritto un libro di grande interesse per chiunque segua non dico la politica ma in genere la vita pubblica italiana. Il roman zo è già stato recensito dai migliori giornalisti italiani. È piaciuto a un critico spietato come Aldo Grasso, Filippo Ceccarelli l'ha accostato a La conquista di Roma di Matil de Serao. Quel che si può aggiungere, dal punto di vista dei papà, è che la Fiori entra nella biografia di suo padre Publio con precisione chirurgica ai limiti della spietatez za ma pure con umanità e, in qualche modo, amore. Ales sandra, a differenza di molte figlie, non mitizza il padre. Anzi, demitizza l'ambiente in cui ha percorso la vita, da Andreotti (indimenticabile il modo in cui viene smonta to e spiegato il suo metodo di gestione del potere) a Fini, passando per un agguato terroristico e la degenerazione democristiana, sino ai comizi luccicanti di Berlusconi. E restituendo a un mondo morto la vita, le rudezze, le energie, financo gli odori, l'autrice finisce per rendere al padre (che tra l'altro ha l'età del mio) il più prezioso dei servigi: trasformarlo in un personaggio letterario, e quin di farlo vivere, se non per sempre, molto più a lungo.