Il nuovo romanzo di Foenkinos è la storia di un uomo qualunque alle prese con la sua famiglia.
I genitori invecchiano e vivono il momento della pensione; la nonna si avvilisce in una casa di cura; il nonno non c'è più. E lui? Il poverino non sa cosa fare della propria vita di aspirante scrittore, ma presto inizia un cammino di normalità e si deve confrontare con problemi seri, come capita appunto, nelle migliori famiglie.
Dal grigiore riesce a riscuotersi grazie a sentimenti che colorano di magia la routine: si abbandona al flusso degli eventi e trova una forma poetica di dedizione ai suoi cari e al suo amore.
Nell'accettazione del sacrificio quotidiano riscopre infatti una eroicità suprema, che consiste nel senso di responsabilità e comporta la rinuncia alla libertà e a se stessi.
"...forse era quello l'eroe moderno: l'uomo che si alza tutti i giorni per andare a lavorare, che si occupa di suo figlio, che pianifica le vacanze in famiglia, che pensa per tempo a pagare l'imposta sulla casa e l'assicurazione della macchina. C'è dell'eroismo nel vivere questa follia stremante del concreto".
Il romanzo è popolato da personaggi che accettano il loro ruolo o non ci riescono: in questo mondo alla deriva si incontrano eroi veri e propri, che assumono una dimensione mitologica in un senso rinnovato.
Gli uomini sembrano soli ma sono "tenuti insieme" dal collante dei legami affettivi, che li fa perdere e ritrovare più volte.
L'universo di Foenkinos è sicuramente pessimista, ma è anche straordinariamente fantastico, nel senso di straripante di fantasia, e piace nelle sfumature grottesche dei particolari o nella dolcezza dei rapporti, come quello tra il protagonista e la nonna, di cui è appena tratteggiato un ritratto indelebile.
La storia è un lungo ricordo narrato in prima persona e le numerose anticipazioni stuzzicano la curiosità del lettore, tanto più che hanno a che fare con il suo mondo ed egli vi si riconosce. Altrettanto sorprendente è la conclusione: ad ognuno resta la scelta di fare come il folle eroe e tuffarsi nella mitologia del quotidiano, oppure fuggire, ripiegando in una dimensione solitaria di estrema libertà.
Consigliato.