Igor Attila e il killer delle maratone
Autore: Paolo Fallai
Testata: Corriere della Sera
Data: 8 marzo 2013
Ricevendo il premio Nobel per la letteratura, nel 1987, un imbarazzato Iosif Brodskij, sosteneva che «un romanzo è il prodotto della solitudine reciproca - di scrittore o di lettore». Che c'entra, vi chiederete, con l'uscita del nuovo romanzo di Paolo Foschi «Il killer delle maratone», terza inchiesta del commissario Igor Attila appena pubblicato da e/o? C'entra, perché leggendo il nuovo noir del nostro collega (Paolo Foschi è un giornalista del Corriere della Sera), la sensazione di solitudine non si prova mai. Anzi, c'è un certo affollamento. Intorno alla figura di questo investigatore omosessuale, appassionato di musica e moto, ex pugile olimpionico derubato di una medaglia d'oro, si agita una ressa di riferimenti letterari. Dal Calvados all'arma sempre scarica, ai rapporti irriverenti con le gerarchie, per gli appassionati il gioco di svelamento diventa una trama nella trama. È affollata, in modo simpaticamente scombinato, la sua squadra: una congrega di casi umani, accomunati dallo sport e dal fallimento, pronti all'inevitabile riscatto. E merita un capitolo a parte proprio lo sport, per l'inedito punto di osservazione che Foschi propone: che è fatto di continue sfide private, con sé stesso, ormai lontane da quelle sostenute davanti a un pubblico. Un combattimento fuori dal ring col proprio corpo, con l'età che avanza, con le articolazioni che sanguinano.È una folla lo scenario di questa nuova avventura, i maratoneti - colpiti da un serial killer, questo il tema - e ripresi nella loro normale e incomprensibile sfida alla fatica. Corridori molto lontani dalle gazzelle africane che sfrecciano per la vittoria, strascicanti con la pancetta piuttosto. Vittime perfette che un pazzo armato di balestra sceglie a caso. Il libro, come i due precedenti, corre con un buon passo (inferiore alle tre ore, direbbe uno dei nostri maratoneti) e si lascia godere nell'intreccio, nella caratterizzazione dei personaggi che si va affinando, nella serialità che ai lettori fedeli farà piacere ritrovare. Ma il libro nasconde anche qualche insidia. La prima sta nella sua presunta leggerezza. La controstoria che porta il nostro Igor Attila ad assistere il suo compagno ricoverato nella sala rianimazione di un ospedale, racconta una realtà cruda e dolorosa e lo fa senza sconti. La seconda nel contesto: la realtà che si muove intorno a Igor Attila è l'Italia contemporanea e il suo sguardo non è compassionevole.L'ultima considerazione è per l'autore: che abbia sfornato tre romanzi nel giro di dieci mesi, dimostra che il suo ginocchio sarà anche malato ma le sue dita stanno benissimo. E il finale di quest'ultimo è un perfetto lancio per il prossimo. Stai cercando di battere qualche record? Paolo Foschi presenta il suo romanzo «Il killer delle maratone» (e/o) alle 18 alla Feltrinelli di Galleria Sordi. Intervengono Maria Teresa Pellicori, Valerio Piccioni e Maurizio Angelozzi.