Ancora Viola
Autore: Francesca Fredani
Testata: D / La Repubblica
Data: 9 febbraio 2013
«Sono nata di parto naturale in una vasca da bagno e sono morta di morte innaturale nello stesso posto». Da quando si è tagliata le vene, Dorotea Giglio brancola nel buio di un altro che non è ancora aldilà. Dorotea non è più, eppure crede di essere. Crede di vivere ancora accanto a quelli che ha lasciato, ma nessuno, tanto meno suo madre, è in grado di vederla. Cerca conforto nelle anime come lei, ma neanche loro la ascoltano. Dice del dolore più grande, non quello di chi resta, ma di chi se ne va. E per non morire una seconda volta di solitudine racconta di sé, della sua vita e della sua morte, della zia suicida, dell'albero che sta crescendo qualche zolla più in alto di lei, dell'amore per l'unico in grado di "sentirla" ancora. Finché vita e morte diventeranno un'unica cosa, e sarà la vita ad avere la meglio. Cuore cavo, seconda prova della 25enne catanese Viola Di Grado dopo Settanta acrilico trenta lana, Premio Campiello Opera Prima, è la conferma di un talento unico e visionario: la sua capacità di esplorare in pura voce territori aspri è tale da farle perdonare qualche digressione pulp di troppo sul disfacimento dei corpi. Basterebbe a compensarli il cameo di Amy Winehouse, ovviamente in spirito, che canta Back to Black, con le api nell'acconciatura ad alverare.