I ricordi sconfiggono la banalità
Autore: Tina Guiducci
Testata: La Gazzetta di Mantova
Data: 7 gennaio 2013
Il titolo originale dell'ultimo romanzo di Foenkinos è Les Souvenirs, i ricordi. Per l'edizione italiana è stata fatta un'altra scelta che rimanda più alla trama che al nucleo di questa storia, che mette in scena un eroe comune: un giovane che ha scelto di fare il portiere in un albergo per interpretare il cliché dell'aspirante scrittore, a cui piacciono la minestra e la Svizzera, due ambizioni si direbbe senili. Nella sua vita famigliare accadono cose, appunto, comuni: un amore sconfinato per il nonno, una nonna che i figli destinano alla casa di riposo, la pensione della madre che la getta in depressione, il padre inetto che non sa che fare. Ma questo scorrere inesorabile di eventi di triste banalità è violentemente deviato, o meglio reinterpretato, alla luce dei ricordi. Quel luogo accessibile solo attraverso l'amore dove è custodito ciò che di intenso, irripetibile è accaduto nelle nostre vite. Chi non vorrebbe rifugiarsi in un ricordo e sfuggire all'oggi? La nonna lo fa, e torna la bambina di terza elementare che dovette lasciare la scuola a causa del tracollo del '29. E' l'estrema forma di ribellione all'inesorabilità della morte, alla condanna alla bruttezza di un pensionato. Il nostro eroe, che scrive parole meravigliose dedicate alla vita con i nonni, attinge a questo serbatoio di storie, di foto impresse nella memoria. Quasi a voler trarne un po' linfa e trasfonderla nella sua di vita, in apparenza esangue. Una vita scossa dall'arrivo di Louise, dalla possibilità di un amore, prima che anch'esso diventi un ricordo.