DELITTO ALLE OLIMPIADI DI PAOLO FOSCHI, RECENSIONE DI DANIELA DOMENICI
Testata: Daniela e Dintorni
Data: 30 novembre 2012
Uno dei gialli più belli che abbia mai letto negli ultimi anni e, credetemi, sono davvero tanti.
Mi ha “chiamato” ieri mattina dagli scaffali della biblioteca che frequento abitualmente e non ho potuto resistere al suo richiamo da sirena; ho fatto benissimo perché ho iniziato subito a leggerlo e l’ho divorato e finito nel giro di poche ore come non mi accadeva da tempo immemorabile.
Sono vari i motivi per cui “Delitto alle Olimpiadi” è così attraente: iniziamo dallo stile di scrittura assolutamente scorrevole, come correttrice di bozze ed editor vi posso assicurare che non c’è una virgola da migliorare ed è un evento alquanto raro come ormai sanno coloro che leggono le mie recensioni.
E poi le tre grandi passioni dell’autore di cui è infarcito il suo libro, la musica, lo sport e la letteratura, e che vengono abilmente mescolate: ne sono il valore aggiunto, la cifra distintiva.
Altra nota positiva la perfetta descrizione dei vari personaggi, sia fisica che psichica, soprattutto quella del protagonista, il commissario Igor Attila, un poliziotto burbero e romantico, discendente dall’ultimo zar di Russia (ecco spiegato il suo nome), un ex pugile che guida la sezione “crimini sportivi” della questura di Roma.
Ottime le descrizioni particolareggiate dei luoghi geografici in cui si svolge la vicenda, Roma, Ostia e Londra che l’autore riesce a farci visualizzare perfettamente; da sottolineare anche la quasi totale assenza di morbosità, che sarebbe naturale attendersi da una storia incentrata su un brutale omicidio, nessun particolare macabro, un tocco leggero sui particolari per dare spazio, invece, a tutto il quadro e trarne elementi che portino poi alla soluzione del caso che, come in tutti i gialli che si rispettino, arriva dopo averci abilmente depistati.
L’elemento che ho volutamente lasciato per ultimo e che mi ha lasciato col sorriso è un colpo di scena che Foschi pone, con splendida abilità, nell’ultima pagina del libro e che non posso svelarvi ma, vi garantisco, è davvero “un coup de theatre” imprevisto e inimmaginabile che riguarda la vita amorosa del commissario, non vi posso dire altro.