Ossessioni e perdizioni
Autore: Giancarlo Dotto
Testata: Gioia
Data: 25 ottobre 2012
Elena Ferrante o chi per lei (trattasi dello pseudonimo che dai giorni de L'amore molesto torna a visiterei a intervalli per niente regolari, sette romanzi in 17 anni) si rifà viva, si fa per dire, con la seconda parte della trilogia avviata con L'amica geniale. Tornano Lila ed Elena, detta Lenù, io narrante e alter ego della scrittrice fantasma, sedicenni ossesse e perdute, dentro la Napoli ossessa e perduta della fine anni 50, dietro una scrittura più che mai ossessa e perduta, che tanto più si perde nei particolari tanto più racconta l'assoluto, più si fa densa più si nasconde. Come Lila che, un giorno, cinquant'anni dopo, sparirà nel nulla, avendo cura di non lasciare di sé nessuna traccia, nemmeno un capello. Piccole donne crescono. Torna coinvolgente più che mai il corpo a corpo delle due ragazze non ancora donne con la gabbia fisica, sociale e psicologica che le reclude e il patto di amicizia che le include. Un'amicizia in cui la diversità e persino il rancore sono più forti dell'ammirazione, più vincolanti dell'amore. Dalla sua terra di nessuno (si fa intervistare solo via Internet) la scrittrice fantasma alias Elena, raccontando di sé e di Lila, racconta lo scandalo che per definizione ci spossessa: la ferita. narcisistica, il lutto questo sì irreparabile, schiacciante, di essere intimi a un genio.