Non passare per il sangue di Eduardo Savarese, storia di guerra ed amore
Autore: Andrea Bressa
Testata: Panorama.it
Data: 24 ottobre 2012
Non solo attraverso i legami di sangue si possono costruire relazioni vive e piene. È questa la base di Non passare per il sangue dello scrittore napoletano Eduardo Savarese, edito da E/O nella collana Sabot/age.
Il libro parte subito con l’incontro tra Luca, giovane ufficiale dell’esercito, e Agar, anziana donna dalle origini cretesi. Al soldato è stato affidato il compito di consegnare gli effetti personali di Marcello, suo commilitone scomparso in Afghanistan, alla famiglia. Agar, la nonna di Marcello, dai toni perentori, dura, forte e incontrastabile, vestita di una corazza di vita passata colma di dolore, è l’unica persona in grado di riceverlo, perché la madre del soldato, Sofia, sopravvive in un fragile stato di alienazione, fra tranquillanti e sonniferi.
È un guerra quella che si instaura tra i due protagonisti, una battaglia fatta di ricordi che affiorano, provenienti da esistenze lontane tra loro, accomunate solo dal legame d’amore con Marcello. Agar ripercorre la sua gioventù a Creta, nell’eco dell’occupazione nazifascista, quando incontrò Antonio, il nonno di Marcello, ufficiale del Regio Esercito. Luca invece ripensa ai giorni con il suo compagno d’armi, amico e soprattutto amante. Ma quando Luca confessa ad Agar la vera relazione che li univa, la donna reagisce con spietatezza: l’amore omosessuale è contro natura.
Di nuovo in Afghanistan, Luca si trova coinvolto in un agguato talebano, che gli costa il congedo forzato e il rientro in Italia. Ma il ricordo di Marcello lo spinge di nuovo verso Agar, che nel frattempo è tornata a Creta. Qui i due ripercorrono di nuovo la strada dei ricordi ed emerge il rancore nascosto della donna nei confronti del defunto marito: un risentimento spiegato in una lettera di quarant’anni prima e da sempre celata.
La tensione tra le esistenze così lontane di Agar e Luca si risolve infine con l’inevitabile accettazione dell’identità di ognuno. E tutto questo attraversando guerre che non sono solo quelle combattute con le armi, ma anche quelle altrettanto dolorose e profonde che avvengono in ogni essere umano e nei rapporti tra gli individui.
Non passare per il sangue è la rielaborazione di un altro lavoro di Eduardo Savarese, L’amore assente, segnalato al Premio Calvino 2010. Con questo romanzo l’autore napoletano scava nell’uomo e nelle sue battaglie interiori, così come nell’amore e nelle sue infinite sfumature. Il tutto con notevoli capacità narrative e di costruzione delle immagini, che tengono il lettore legato alle pagine e ai personaggi, e che ricordano vagamente le atmosfere di Erri De Luca, come per esempio in Il giorno prima della felicità (Feltrinelli).