«Era un po che lanatra aveva una strana sensazione. Chi sei, e perché mi strisci alle spalle? domandò. Finalmente te ne sei accorta disse la Morte. Io sono la Morte». Inizia così il nuovo, intenso albo di Wolf Erlbruch, lautore-illustratore tedesco, Premio Andersen 2006, che continua ad offrire ai bambini, e ai lettori di ogni età, autentici capolavori. Qui il disegno e la parola si fanno rarefatti, quasi timidi, perché il tema che Erlbruch svolge richiede silenzio, come il dolore e la poesia. E terrorizzata, lanatra, da quellincontro: sa cosa significa. Ma la Morte «in fondo era gentile, anzi molto gentile», e stringe tra le mani un tulipano. Si parlano, lanatra e la Morte, e imparano a conoscersi a poco a poco. Giocano insieme. Lanatra fa domande importanti. Le stesse che si pongono i bambini di fronte ai grandi misteri della vita. «Certe anatre dicono che si diventa angeli e si sta seduti sulle nuvole e si può guardare la terra dallalto», dice lanatra. «Possibile», risponde la Morte. «Certe anatre dicono anche che nelle viscere della terra cè linferno, dove si finisce arrostite se non ci si è comportate da brave anatre». «E sorprendente ciò che vi raccontate voi anatre. La verità è che non lo sa nessuno», replica la Morte.
E tutto qui il coraggio di Erlbruch: mai sfuggire ai profondi perché? dei bambini, mai offrire risposte banali. Scandagliando la spiritualità dellinfanzia, ascoltandone sussulti e visioni, sono nati albi memorabili, da La grande domanda a La Creazione, da un Paradiso per il piccolo Orso a La notte (tutti pubblciati da e/o). E ora, questa nuova, commovente riflessione sulla Morte. Non inflessibile Signora che recide con la sua falce affilata, ma Compagna di un attimo, Grande Consolatrice. Che prova pietà, e tristezza, per lamica ormai priva di vita. «Hai freddo?» le aveva domandato lanatra coricandosi su di lei per scaldarla. Unimmagine così merita da sola un tulipano rosso, e il nostro inchino.