"Capelli blu" di Valerio Nardoni
Autore: Roberto Cera
Testata: Weekend e Tempo Libero
Data: 7 settembre 2012
Blu. Se per alcuni è uno dei colori dell'estate, per altri può essere il prologo ad un piccolo incubo quotidiano.Il protagonista di "Capelli Blu" (edizioni e/o), dell'esordiente Valerio Nardoni, si trova forse più vicino a quest'ultima situazione ma non vi svelerò troppo per non rovinarvi la sorpresa.Ambientato in una città senza nome, simile a tante altre, questa brillante opera si districa tra fiumi e strade popolate da gente comune, tra discount, megastore e lenticchie col chorizo.Il protagonista vive sospeso, un piede nella realtà e uno nel sogno, sempre accompagnato dalla macchina da presa.Proprio quest'idea, sicuramente non nuovissima ma qui utilizzata con metodo e senza eccessi, eleva il romanzo al di sopra della media.Se la trama non colpisce per l'eccessiva originalità, lo stile della narrazione – tra prima e terza persona – e la visione esterna del protagonista riescono a rendere tutto interessante e scorrevole.La bravura del giovane autore gli ha permesso di non cadere nei tranelli più insidiosi di un'opera prima ma di giocare su un terreno in cui molti si sono impantanati.La banalità è evitata grazie a personaggi ben delineati, primo tra tutti l'amico Alvaro. La capacità di giocare con le situazioni ha fatto il resto.C'è un unica pecca, per quanto mi riguarda, in questa ottima opera: la lunghezza.Forse per la paura di tirarla troppo per le lunghe o magari per pura scelta stilistica, l'autore sceglie di chiudere la storia senza approfondire alcuni passaggi. Da un lato questa decisione rende la storia unica e particolare ma dall'altro lascia un po' d'amaro in bocca perché non permette di affezionarsi ai protagonisti.