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"La vita è una guerra"

Autore: Vincenzo Aiello
Testata: blog.libero.it
Data: 3 agosto 2012

E’ un’operazione interessante quella del 64enne scrittore napoletano di stanza a Roma Salvatore Piscicelli, che in “Vita segreta di Maria Capasso (pagg. 320, euro 18.50; edizioni e/o)” si prefigge, attraverso una storia minima, di spiegare narrativamente il passaggio da una certa idea estremista del nucleo familiare al familismo criminale, che è alla base delle varie camorre che affliggono il nostro Paese. E per fare questo ambienta il suo microcosmo familiare a Napoli perché la nostra città fuori o dentro l’Italia è un po’ il termometro di tanti cambiamenti sociali dell’intero Stivale. Maria ed Antonio sono una coppia di trentenni che ha tre figli tra i 16 ed i 7 anni: Angela, Pino, Nadia. Lui è operaio in una fabbrica e si sobbarca i suoi bravi turni di notte, lei fa la manicure part-time presso un centro al Vomero. Abitano in periferia con un affitto nummo uno approfittando della finzione che l’assegnatario dell’alloggio popolare è il padre di lui, Pasquale, che si è trasferito a Somma Vesuviana con la moglie Concetta. L’evento che fa saltare in aria il paracadute familiare è un cancro allo stomaco che prende Antonio. E’ l’inizio della fine perché dopo i proclami di parenti ed amici, “la solidarietà va a puttane”. Maria che era stata fino ad allora una buona madre di famiglia ed una buona moglie, nel momento del dolore mette l’elmetto della battaglia, ma non rinuncia a dare adito “all’oscuro recesso dell’anima o del corpo” dove “avverte una vibrazione, un qualcosa di bruciante, vitale”. E’ la voglia di vivere che contrasta con la morte che come dice Leopardi  “è oscena e semplice”. Antonio si avvia alla morte e Maria lo accompagna nel grande salto diventando amante di Gennaro e sua galoppina per affari sporchi. Né la necessità l’abbandona dopo la straziante morte di Antonio. Con una lingua fluida Piscicelli, invece, accompagna Maria tra pensieri via via sempre più sfilacciati e l’acido sguardo di sbieco degli altri, in un percorso che la porterà a scalare posizioni sociali ed a nuotare sempre di più nell’oscuro recesso dell’ambiguità.