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Olimpiadi: 5 libri per prepararsi a Londra

Autore: Paolo Caccia
Testata: Grazia.it
Data: 12 luglio 2012

Dal 27 luglio al 12 agosto si terranno le Olimpiadi a Londra, uno degli eventi sportivi più attesi e importanti di quest'estate, che vedrà migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo sfidarsi in decine di discipline, dalla maratona all'hockey su prato, dal calcio al kajak. Certamente le Olimpiadi sono uno di quegli eventi tanto famosi e radicati nel nostro immaginario da non richiedere lo straccio di una presentazione. Ciò non toglie che, per gustarsi al meglio queste due intense settimane, esattamente come gli atleti che parteciperanno, anche noi che le seguiremo da casa abbiamo bisogno di un allenamento, una preparazione mentale.
E proprio per prepararsi nel migliore dei modi alle due settimane di abbuffata sportiva che ci aspettano, vi proponiamo una lista dei cinque libri da avere assolutamente a portata di mano, sia per non perdere l'orientamento nella galassia delle discipline, delle gare e degli atleti, sia per non farsi seppellire dalle diverse tonnellate di epica sportiva che - non c'è neppure bisogno di scommetterci - ci vedremo riversare addosso, tra imprese leggendarie, record pazzeschi e tanti inni nazionali.
Iniziamo dalle basi, ovvero da un libro assolutamente imperdibile per la completezza e ricchezza di informazioni che offre. Si tratta di «Olimpiadi», di David Goldblatt e Johnny Acton  - pubblicato in Italia da ISBN e disponibile in libreria da una settimana circa - un libro che con precisione, originalità e un pizzico di ironia riesce a dipingere ogni sport alla perfezione. Ci troverete statistiche, storia, regole e anche qualche dritta per capire quando un gesto atletico è finissimo e perfetto... anche se non sapete nulla dello sport che state osservando.

Un altro libro assolutamente necessario per costruirvi una mappa mentale delle Olimpiadi è Il «Romanzo delle Olimpiadi», appena pubblicato da Mursia, scritto da Alfredo Pigna - un giornalista sportivo dall'esperienza pluridecennale. Nelle 350 pagine che compongono il libro, Pigna ripercorre l'intera storia delle Olimpiadi, da quella avvolta nel mito dell'ntichità classica, fino a quella intrisa di epica dell'età moderna. Incredibili vicende personali di grandi campioni spesso dimenticati si intrecciano ai fatti di cronaca che ne hanno costellato la storia, come il massacro degli atleti israeliani a Monaco, nel 1972.

Per entrare invece nel clima olimpica da una porta secondaria, bypassando la realtà per viaggiare un po' di fantasia, il libro che vi consigliamo è il romanzo appena pubblicato dalle edizioni e/o: «Delitto alle Olimpiadi». Un'indagine del commissario Attila, scritto da Paolo Foschi. Come si può immaginare dal titolo, si tratta di un romanzo poliziesco: al centro delle indagini del commissario Igor Attila, ex pugile e medaglia d'argento a Seul, c'è la misteriosa morte di un'atleta olimpica italiana, avvenuta a Ostia poco prima delle Olimpiadi. Un romanzo perfetto per tenervi compagnia tra una gara e l'altra, garantendovi una continuità di tensione rispetto alle gare, ma anche una buona dose di divertimento.

Per esplorare anche le pieghe più nere e terrificanti di questo grande evento sportivo, un libro che non può mancare nelle vostre librerie è «Vendetta». La vera storia della caccia ai terroristi delle Olimpiadi di Monaco 1972, scritto da George Jonas e pubblicato da Rizzoli. Se il titolo non fosse già abbastanza esplicativo, basterà aggiungere che da questo libro Steven Spielberg ha tratto il film «Munich». Insomma, da non perdere, soprattutto quest'anno, che ricorrono i 40 anni da quei drammatici giorni.

L'ultimo libro che vi consigliamo è destinato veramente ai più decisi e infaticabili appassionati dei giochi olimpici. Si tratta di «Silent Gesture» ovvero dell'autobiografia del mitico Tommie Smith. Per chi non lo conoscesse, Tommie Smith è un atleta americano, che nell'estate del 1968 vinse i 200 metri con un tempo pazzesco, 19'83", che rimase record mondiale fino a quello di Mennea, dieci anni dopo. Ma Tommie Smith non entrò nella storia per quel tempo, bensì per quel che successe dopo, quando si recò a ricevere la medaglia a piedi nudi e, al momento dell'inno statunitense, chiuse gli occhi, abbassò la testa e alzò il pugno chiuso al cielo, coperto di un guanto nero. Fu un gesto di protesta e disobbedienza potentissimo, che Smith pagò per tutta la vita.