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Tersite Rossi, come se fosse un libro

Autore: Sabrina Minetti
Testata: Mondo Rosa Shokking
Data: 2 luglio 2012

Due anime, quelle di Tersite Rossi, perché due autori trentini si celano dietro questo suggestivo e sonoro pseudonimo. Attualmente in tour per presentare il “suo” ultimo romanzo - “Sinistri” (e/o, collana Sabot/Age) - Tersite Rossi qui si racconta, come se fosse un libro.
 

“Sinistri” (2012 - e/o, collana Sabot/Age)Tersite Rossi: se non fosse uno pseudonimo, sarebbe…
... un antico nome omerico di un personaggio dimenticato (Tersite) e un cognome tanto diffuso quanto anonimo (Rossi). Unirli è stato il tentativo di riesumare la figura di Tersite, un antieroe che si oppone al sistema imperante dei belli&forti, e di naturalizzarlo come cittadino italiano del XXI secolo, attraverso il cognome dell'uomo qualunque. Dietro a questo strano esperimento stanno due uomini in carne e ossa, che fanno quasi settant'anni in due...

Una citazione che rappresenta Tersite Rossi:
Il futuro è dei puri di cuore con le mani sporche di terra (da “E' già sera, tutto è finito”, Pendragon 2010, il nostro primo romanzo).

L'incipit di Tersite Rossi:
10 agosto 2007, al ritorno da un deludente appuntamento filosofico, i due Tersite (che ai tempi non erano ancora tali) si fermarono in un pub per rinfrescarsi con una scura irlandese. Fu lì che quello dei due più restio a buttarsi nell'avventura narrativa si convinse. E da allora la figura di Tersite uscì dall'oblio omerico, dove riposava da migliaia di anni.

Un colpo di scena/uno snodo importante che ha fatto la differenza per Tersite Rossi:
14 febbraio 2009: ricevemmo una telefonata da un nostro amico, il quale ci informava che Massimo Carlotto, al quale aveva fatto avere la bozza del nostro primo romanzo (ai tempi ancora inedito), lo aveva letto e apprezzato. Fu una grande e decisiva iniezione di fiducia in un momento difficile, in cui stentavamo a capire se la via della scrittura narrativa fosse davvero fatta per noi.

Protagonisti e comprimari dell’avventura letteraria di Tersite Rossi:
Di Massimo Carlotto abbiamo già detto; citiamo senz’altro anche la moglie di Massimo, Colomba Rossi, che cura la collana Sabot/Age in cui è uscito il nostro ultimo romanzo, “Sinistri” (edizioni e/o 2012). Quindi, ovviamente, i nostri lettori. E, tra loro, i veri protagonisti, per nostra fortuna più di quanti ce ne aspettassimo: quelli che, dopo averci letto, hanno voluto commentare i nostri lavori; il più bel regalo che si possa fare a uno scrittore.


“E' già sera, tutto è finito” (2010, Pendragon)Nelle storie Tersite Rossi preferisce gli incipit o i finali?
Nelle storie narrate senza dubbio i finali, perché è proprio da quelli che spesso parte la scrittura. In quelle vissute, entrambi. Perché ogni incipit contiene in sé già il finale, e ogni finale non è nient'altro che un nuovo inizio.

Se Tersite Rossi non fosse diventato uno scrittore che lavoro avrebbe fatto?
Giornalista e insegnante. In realtà, questo facciamo. Non ci consideriamo scrittori di professione, anche perché il mercato editoriale italiano lo consente a ben pochi. Da una parte, questo è uno svantaggio. Dall’altra, però, la scrittura resta così solo una passione, e non diventa un lavoro, con tutti i pro che ne conseguono.

Dico “2023”. Cosa c’entra questo numero con Tersite Rossi?
Il 2023 è l'anno in cui è ambientato il nostro ultimo romanzo. Ci si immagina che nel 2023 in Italia sia al governo un'unica forza politica autoritaria: il Partito della Felicità. E che la felicità sia imposta a tutti, quasi per decreto, in una grande finzione a cui tutti credono. Tutti, tranne 9 folli che cercano di opporsi, anche se non sono eroi. Anzi, l'esatto contrario: sono anti-eroi. Ma andare controcorrente ai tempi della Terza Repubblica non è facile. Se ci si mette di mezzo un morto, poi... Ma non roviniamo la sorpresa ai lettori.

Tersite Rossi e la felicità:
Parola-feticcio, dietro alla quale si nascondono quasi sempre solo imbonitori. Siamo scettici sulla possibilità che essa esista come condizione permanente. Con Freud, pensiamo possa esistere soltanto come “fenomeno episodico”. Diffidiamo totalmente da chi la promette.

Il libro che Tersite Rossi non ha (ancora) scritto:
Il terzo romanzo, che potrebbe concludere quella che informalmente chiamiamo la trilogia dell'antieroismo. Dopo che in “E' già sera, tutto è finito” eroi ed antieroi si sono scontrati e in “Sinistri” si sono addirittura sovrapposti, cosa dovrebbe accadere per dare un senso all'esistenza umana? Forse indagare l'origine da cui è nato tutto...

Tersite Rossi volta pagina e...
… sa già che non sarà mai l’ultima. Non crediamo alla fine della Storia, né delle storie. C’è sempre una pagina successiva, nella vita. La Storia non finirà, perché ci sarà sempre qualcuno che avrà voglia di raccontarla in modo diverso, o di inventarsene una nuova.

E infine: c’è una casa, c’è uno studio e ci sono tanti libri sugli scaffali della libreria. Se Tersite Rossi fosse un libro, chi vorrebbe alla sua destra e alla sua sinistra sul ripiano?
Splendida immagine e difficile scelta! Proviamoci: “I dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese, a destra, e “Senza perdere la tenerezza” di Paco Ignacio Taibo II, ovviamente a sinistra.