Recensione SINISTRI di Tersite Rossi
Autore: Massimo Minimo
Testata: Thriller Pages
Data: 11 maggio 2012
Nel 2023 l’Italia è governata dal Partito della Felicità e dal suo carismatico leader, Vittorio Mannoni. La “Felicità” è, però, solo una facciata: per mantenere l’ordine sono stati introdotti la pena di morte ed il coprifuoco. Tutti sono omologati e chi osa ribellarsi viene spedito nei temibili campi di rieducazione, dove subisce ogni sorta di tortura e violenza. Una minaccia all'apparente tranquillità sociale sembra, però, riemergere dal passato: sono gli Antieroi, che avevano contrastato l’ascesa del Partito della Felicità, prima che i loro leader, la Banda dei Nove, venissero arrestati e “rieducati”. Sono davvero tornati o hanno degli emulatori?
Toccherà al capo della Polizia scoprirlo, attraverso la lettura di un misterioso plico che gli è stato recapitato.
“Sinistri” è un thriller fantapolitico strutturato in modo alquanto particolare. Tramite dieci racconti, il primo dei quali è ambientato nel 1904, vengono forniti degli indizi sui componenti la Banda dei Nove. Al termine di ogni racconto è riportata la scheda biografica di uno di loro; manca solo quella di Adelos, il leader mai individuato. La copertina del libro è inquietante così come lo è il romanzo, che prefigura uno scenario da non augurarsi. Fra torture, coprifuoco, pena di morte e centri di rieducazione c’è poco da stare felici e, personalmente, spero di non vivere mai in un mondo simile. Anche se, parlando di omologazione, l’Italia del 2023 descritta dagli autori non è molto lontana dalla società d’oggi o almeno da come qualcuno vorrebbe che fosse.