Festival letterario La Passione per il delitto. Domenica 11 ottobre, giornata conclusiva della rassegna, è stato presentato presso B&B C-Rooms di Cremella (LC) lultimo libro di Massimo Carlotto Lamore del bandito.
Lo ha intervistato Tecla Dozio, editor, subito entrata nel vivo dellincontro con la richiesta di delucidazioni sui tre personaggi principali, primo fra tutti lAlligatore, protagonista che ha reso popolari i noir di Massimo Carlotto; attori tuttavia non disgiunti dallambiente di contesto, la Padova criminale, luogo in cui legalità e illegalità convivono muovendosi simultaneamente.
Sollecitato dalla domanda lautore prima ancora dei personaggi ricorda gli elementi, i particolari che li caratterizzano: il Calvados, la buona musica, e il cioccolato (salvo, sottolinea Carlotto sorridendo, le diffide dei produttori poco felici dellassociazione prodotto-riferimento negativo); e poi è la volta dei ruoli: Beniamino Rossini, il braccio armato, Max la Memoria, un mezzo, e lAlligatore, linvestigatore senza licenza.
Carlotto precisa di dedicarsi ai polizieschi per narrare la realtà sociale senza la riproposizione di riferimenti istituzionali. Dichiara infatti di amarne altre, di realtà, e allora Dozio rileva come in questo nuovo libro risulti sconvolgente la novità dellomicidio eseguito per nulla quanto il fatto che una storia di droga, mafia, delitto e vendetta sia imperniata su sentimenti come lamicizia e lamore. Chiede dunque allo scrittore: lamore spinge a tanto?
Lamore non è solo dei buoni, risponde Carlotto considerando pertanto il sentimento dissociato e avulso dalle categorie del bene e del male. A questa valutazione lo ha spinto tra laltro la constatazione di quanto siano amati i personaggi marginali, criminali, anche dai suoi stessi lettori, racconta, che spesso lo esortano a non sconfessare i ruoli negativi.
Nellesposizione di Carlotto, così come nella sua scrittura, linvenzione è frammista agli elementi reali, la ricerca e la valutazione dei dati e insieme la trasformazione stessa di questa materia diventano pertanto veicolo di denuncia dietro lalibi di finzioni non dichiarate.
Carlotto prospetta in tal senso per i noiristi la possibilità, allinterno dei romanzi, di innescare ribellione contro una criminalità che invade capillarmente la nostra società.