Sul Manifesto di Sugarpulp, giovane ma già affermato movimento letterario nato in Veneto, leggiamo “Sugarpulp è narrazione a duecento all’ora, è scrittura montata in modo ipercinetico, è dialogo-azione-dialogo-azione, è un modo di scrivere che mescola il linguaggio cinematografico della sceneggiatura con i profumi di sangue e zucchero della Bassa, dei campi di mais, delle case coloniche, le osterie, i colli, gli ippodromi, il mito della Romea e del Delta.”
È facile stendere un manifesto letterario, ma è molto più arduo metterlo in pratica. Eppure è quello che è riuscito brillantemente a Matteo Strukul con La Ballata di Mila.
Il genere è quello della revenge story, sul modello di storie come Per un pugno di dollari di Sergio Leone o Kill Bill di Quentin Tarantino. Mila Zago, una spietata e bellissima killer dai dreadlock rossi vuole a tutti i costi vendicarsi di Rossano Pagnan, mandante dell’omicidio del padre (investigatore di polizia), che riuscì poi a farsi assolvere per insufficienza di prove.
Per farlo approfitta della faida in atto tra due spietate gang: I Pugnali Volanti, succursale della triade cinese impiantata a Padova, e la mala locale capitanata da Pagnan.
Guo Xiaoping ha infatti assoldato un sicario per far fuori i commercialisti Galesso, riciclatori del denaro sporco proveniente dal racket di droga e prostituzione dei Pagnan. Un avvertimento per la criminalità veneta, che deve rassegnarsi a cedere il passo ai cinesi anche in questo campo. Ma l’intervento di Mila spariglia le carte, consegnando alla polizia il killer e sequestrando Zhang, il nipote di Guo.
Abilissima con spade e armi da fuoco, Mila si rivela anche un’abile stratega, trascinando cinesi e padovani in un massacro truculento degno di John Woo o Sam Peckinpah. Insomma, siamo nel pulp più spinto, anzi nello sugarpulp, con la benedizione di numi tutelari quali Massimo Carlotto e Tim Willocks.
Un romanzo perfettamente congegnato, intriso di violenza esagerata e umorismo nero, che strapperà più di una risata al lettore. Il personaggio di Mila è protagonista anche di un spin-off fumettistico con la serie Red Dread, a cura dei Lateral Studio di Alessandro Vitti ed Elia Bonetti, che sarà a breve presentato in occasione di Mantova Comics and Games (24-26 febbraio 2012).
Matteo Strukul è nato a Padova nel 1973. Scoperto dallo scrittore Massimo Carlotto, è cofondatore di Sugarpulp – movimento letterario dedicato al pulp-noir, www.sugarpulp.it– e ha collaborato con riviste (Buscadero, Jam, Classix) e quotidiani (Il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia e Mestre, La Tribuna di Treviso). Responsabile dell’ufficio stampa di Meridiano Zero, è dottore di ricerca in diritto europeo dei contratti e ha pubblicato saggi musicali su Massimo Bubola e Massimo Priviero. Il suo racconto Bambini all’inferno è stato pubblicato sul Manifesto.