Fabio Bartolomei - Giulia 1300
Autore: Roberto Conturso
Testata: Coolclub
Data: 19 gennaio 2012
Metti tre quarantenni con il loro bagaglio di fallimenti, fobie e fanatismi, dentro uno sperduto agriturismo nella campagna napoletana, in compagnia di un camorrista appassionato di musica classica, al volante di una Giulia 1300 con problemi di elettronica.
Il risultato: un intreccio di gag e situazioni rocambolesche, perfettamente incastrate e per nulla scontate.
Il libro si apre con le voci narranti dei tre personaggi Diego, Fausto e Claudio.
Il primo, un disilluso venditore di automobili, talmente abituato a irretire i propri clienti da non riuscire a stabilire relazioni personali che non siano fondate sulla menzogna. Il secondo, un truffaldino televenditore di orologi, amante della palestra e convinto che la sola risposta al vizio della società odierna si nasconda nella retorica del ventennio. Il terzo, Claudio, un fobico con un matrimonio fallito alle spalle e il peso di un'attività, ereditata dalla famiglia, sull'orlo della bancarotta. I tre si incontrano, in veste di compratori, davanti un casolare che ai loro occhi si trasforma in un'opportunità di rivalsa, nel miraggio di una nuova vita. Ma il costo elevato dell'immobile li pone davanti a un'unica soluzione: diventare soci e dar vita al loro sogno.
L'inesperienza nei lavori di ristrutturazione, spingono Fausto ad avvalersi delle qualità di Sergio, ex operaio e nostalgico comunista, dotato di uno spiccato senso di praticità.
Presto i quattro uomini, supportati da alcuni braccianti ghanesi, si trasformano da improvvisati imprenditori, in un manipolo di ribelli pronti a difendere il loro avamposto dalle minacce e i ricatti della malavita locale. "Siete furestieri, nun sapite niente 'e chesta terra. Ci sta molta gente malamente. Io vi offro protezione".
Attraverso la voce di Diego, oratore principale, si scopre l'umanità che si cela dietro un camorrista o sotto la scorza coatta di un uomo ancorato ad assurdi pregiudizi.
L'esordiente Bartolomei, racconta una storia divertente condita da dialoghi ben confezionati che evitano cali di ritmo nella narrazione. Un romanzo che dà la possibilità di riflettere attraverso l'ironia sui mali di un paese annichilito dalla tv e sopraffatto da una cultura mercenaria e razzista.
Un doveroso plauso alla casa editrice e/o per la felice scoperta e per il modo in cui ha promosso il libro (come insegnano i ragazzi di Citofonare interno 7), attraverso una serie di incontri con piccoli gruppi di persone, i quali avvalendosi di facebook si sono dati appuntamento con l'autore per discutere insieme della sua opera.