Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Siamo Lupi di fronte al mare

Testata: Territorio
Data: 22 dicembre 2011

Un noir mediterraneo. Questo è "Lupi di fronte al mare'; il libro di Carlo Mazza, presentato dall'università della terza età di Sammichele, "l'Aratro". Un libro già definito dalla critica "Il giorno della civetta degli anni duemila'; come ha ricordato Tony Deramo, presidente dell'Ut, nella sua introduzione. La differenza tra "noir" e "giallo" l'ha spiegata bene l'autore. Il giallo è un racconto tutto finalizzato alla ricerca di un colpevole, da parte dell'investigatore. Il "noir'; invece, è una narrazione nella quale c'è un omicidio ogni cento pagine. Il giallo risponde alla domanda: come, dove e quando è stato commesso l'omicidio? Il noir risponde alla domanda: perchè è stato commesso l'omicidio? Noir mediterraneo, si diceva. Ambientato a Bari. La Bari da bere, emersa tristemente in questi ultimi tempi. E la Bari violenta. La violenza mafiosa che si fa essa stessa potere. Un potere criminale che cerca accordi con le classi dirigenti. Ed è questo complesso intreccio che diviene un "sistema': Ed il sistema educa le coscienze. Conia nuova eticità. Certo, un'etica perversa, alla rovescia. Negativa. Ma pur sempre etica. "Nel mio romanzo, il ma/affare non si distrugge grazie alla presenza di forze sociali" dice l'autore. "Il finale è amaro perchè il noir non è una narrativa consolatoria, siamo lontani dal finale alla don Matteo". Come per tutte le presentazioni di libri, non si svela il finale. Si stuzzica, invece, il lettore con le sapienti provocazioni intellettuali di uno storico dell'arte, come Saverio Pansini. "Possibile che in quartiere borghese come Poggiofranco si giunga ad uccidere?" chiede il professore. Che cita Max Weber, famoso sociologo ed economista tedesco, a proposito dei "gregari che riconoscono le capacità del leader anche in un gruppo criminale'. Pansini provoca l'autore sui "talk show e programmi spazzatura che inducono ad un asservimento mentale che distorce il nostro processo di consapevolezza". Nel testo si tratteggiano anche "figure femminili con notevole forza interiore, un potere femminile emergente'. Colpisce un concetto espresso dall'autore Mazza a proposito di una scelta così radicale come quella di appartenere ad una banda criminale. John Milton è un poeta e scrittore vissuto nella Londra del seicento. Nel suo "Il Paradiso perduto" a Lucifero rivolgono la domanda sul perchè si sia ribellate a Dio. La risposta è eloquente: "perchè è meglio essere padroni all'inferno che schiavi in Paradiso". Luca Italiano, avvocato, ha arricchito con la propria esperienza professionale, un incontro di per se ricco di spunti. L'Ute, che ha inaugurato in questi giorni l'anno accademico 2011-2012, si conferma sempre più come una realtà culturale vivace che sa andare anche oltre i propri confini coinvolgendo il grande pubblico in tematiche di spessore.