Trilogia sporca dell'Avana
Autore: ilaevin
Testata: Antipodi
Data: 18 dicembre 2011
Subisco il fascino di Cuba. I Caraibi sono il non-luogo dei pirati, che tante volte ho sognato durante l'infanzia, ma Cuba è di più. E' l'isola in cui è stata tentata un'altra società che non fosse sovietica o capitalista, ma tertium non datur e ... Cuba è di più. E' il sincretismo che ha partorito una lirica materica e magica allo stesso tempo, ma Cuba è di più. I Cubani sono un popolo bello e meticcio, sorridente e amante della vita, ma - per favore - Cuba è più di una cartolina per turisti.
Trilogia Sporca dell'Avana racconta una Cuba stracciona durante il periodo di maggiore povertà dell'isola, gli anni Novanta. La crisi di Cuba si incrocia con il periodo di maggiore crisi di Gutierrez, definito il "Bukowski cubano", che si ritrova senza lavoro (il vezzo giornalistico di dire la verità può portare in mezzo a una strada), con un matrimonio fallito alle spalle e tanta, tanta fame e non solo di vita o, quanto meno, non soprattutto.
La Cuba raccontata dall'autore è, appunto, sporca: ha l'odore acre del sudore, la triste bellezza di un bel palazzo in rovina, la disperazione di una precarietà fin troppo stabile, il furore della fame.
Dopo aver letto questo libro, penso di aver capito qualcosa in più su quest'isola misteriosa, che, tuttavia, rimarrà sempre per me un porto di nebbie in un cielo assolato.
Sconsiglio vivamente di leggerlo in metro: l'autore ama entrare nel dettaglio nella descrizione delle sue gesta erotiche e fin troppo spesso le vecchiette sedute accanto amano sbirciare le letture altrui ...