Questo di Caryl Férey — francese, classe '67 — non è un un romanzo sul leader dei Clash, la band che ha fatto la storia del rock e della musica. Il protagonista è l'irlandese Mc Cash, ex IRA, ex poliziotto, ex marito e quasi orbo (ha un occhio schiantato dal calcio di un fucile ai tempi della sua militanza politica e l'altro con un residuo visivo di pochi decimi); un duro di come non li fabbricano più, ridotto apparentemente a un rudere deambulante.
E La gamba sinistra di Joe Strummer? Era la gamba con la quale il cantante chitarrista teneva il tempo, usandola come un martello pneumatico sul palco. Per Mc Cash, è il metronomo della vita. E quando Strummer viene a mancare, la sua va "fuori tempo", il bit diventa debole e le motivazioni note stonate. Il nostro lascia la polizia francese e inizia l'avventura raccontata nel libro proprio in coincidenza con la morte dell'ultimo messia del rock'n'roll. L'irlandese finirà, suo malgrado, in un'indagine tra Francia e Marocco. Il "morto alfa" è una bambina, cui segue una serie di cadaveri degni di un pulp movie.
Il pluridecorato Férey (ha un palmarès con un numero di grand prix letterari invidiabile) scrive un noir mediterraneo che fa la felicità degli estimatori di Jean-Claude Izzo: una storia poliziesca dove, quarta di copertina dixit, "la poesia dei sentimenti" è "contro la ferocia del mondo". Ma non avvicinatevi al romanzo cercando in Mc Cash un nuovo Fabio Montale. Lo stile e la struttura funzionano, pur con qualche forzatura (es. l'irlandese quasi cieco spara meglio di Rambo), ma la struggente poesia di Izzo è qualche chilometro più in là.