Una strada africana
Autore: Carlo Mazza Galanti
Testata: D / La Repubblica delle Donne
Data: 29 ottobre 2011
In una terra primitiva all'indomani di una guerra, o di una carestia, dove tutto è un'apocalisse di polvere e rovine, un individuo viene sequestrato da una banda di disperati e usato come schiavo. Attaccato a un carretto, è costretto a trasportare merci e una donna incinta lungo una migrazione agonizzante, tra miserie, violenze, cadaveri massacrati sparsi al suolo, inedia e terreni senza vita. Quasi una versione africana di La strada di McCarthy, vista dalla parte dei "cattivi". Ma c'è un secondo livello del romanzo: un insegnante di liceo, bianco, che decide di abbandonare il suo paese, lo Zimbabwe, per lasciarsi alle spalle lo squilibrato revanscismo di Mugabe, la gestione impazzita dello stato, il rischio della barbarie. Sono gli ultimi giorni della sua vita nel paese dove lui e la sua famiglia sono cresciuti, e per fare i conti con la decisione difficile l'insegnante decide di scrivere un diario. È dall'incrocio di questi due livelli che si sviluppa la dolorosa riflessione politico-letteraria (il razzismo e le sue molte facce, la storia dell'uomo come storia della schiavitù) di Ian Holding, giovane autore già celebrato dalla critica anglosassone per il suo folgorante esordio (Nel mondo insensibile, Einaudi), che qui conferma il suo talento narrativo. E il fatto che nel sud del continente africano si trovino, oggi, alcuni tra i più interessanti scrittori di lingua inglese.