«Ehi, ragazzi, mi sa che se ne sono andati». «Andati?». «Sì, volatilizzati». «Tutti?». «Tutti». «Siamo soli?». «Siamo soli». «Che facciamo?». «Scriviamo». Nasce da due circostanze questo strano libro illustrato (da grandi). La prima è quella che ha fatto trovare alla madre dell'illustratore e pittore francese Nicolas Vial, nella soffitta di casa loro, le tavole di stampa usate nella tipografia del nonno dell'artista. Da quelle tavole - viste e riviste da bambino - Vial ha tratto ispirazione per immaginare un bestiario illustrato: gatti (tanti), tigri, giraffe, squali, ibis, orsi... Sagome animali che, fedeli alla loro origine tipografica, tengono dentro lettere e caratteri di alfabeti diversi. Dall'incontro di Vial e dei suoi disegni con la scrittrice Muriel Barbery è nata l'idea di dare voce a questi "capilettere" bestiali. Barbery ha immaginato che, rimasti soli, senza umani, gli animali decidessero di scrivere da sé la propria storia, finalmente senza filtri. Ma non è facile mettere d'accordo tante specie e temperamenti diversi... Un libro da guardare e gustarsi a dosi piccolissime, fatto di frasi veloci come epigrammi. Brevi graffi ironici dall'autrice de L'eleganza del riccio (e c'è anche un riccio, ovviamente: «Fa guadagnare bene certe persone, se capite a chi alludo»).