Una donna allo specchio
Autore: Sergio Lambiase
Testata: Corriere del Mezzogiorno
Data: 6 ottobre 2011
La storia complicata, sghemba, fiammante di due amiche dall'infanzia alla maturità è il leitmotiv dell'ultimo, intenso romanzo di Elena Ferrante, la misteriosa scrittrice napoletana che ci ha regalato, a cominciare da «L'amore molesto» (Mario Martone ne ha tratto il film omonimo nel 1995 con Anna Bonaiuto, Licia Maglietta e Peppe Lanzetta), una gallerie di straordinari, conturbanti ritratti femminili. Il titolo è «L'Amica Geniale» (edizioni e/o) e sarà in libreria dal 26 ottobre. La protagonista è Lila, o almeno è colei con cui chi scrive collude nel corso dell'esistenza, come un doppio di se stessa, uno specchio in cui continuamente (e ossessivamente) riflettersi. Napoli è naturalmente il luogo della narrazione, la Napoli delle strade oscure, ma anche del centro elegante o degli anonimi e slabbrati quartieri periferici. «L'amica geniale» è un romanzo di percussioni espressive, sulla soglia del dialetto, di ombre, recessi oscuri, labirinti familiari, affanni dell'esistenza, ma anche un libro-segreto sul corpo femminile, sulla «smarginatura», sul «tumulto del cuore», sulla maturità e sulla solarità affannosamente conquistate. Il romanzo ha un inizio folgorante che sembra, però, un paradossale congedo dalle vicende che vengono narrate: la sparizione di Lila come in una enigmatica vicenda da «Chi l'ha visto?». Poi tutto si srotola in un lungo, felicissimo racconto a rebours, così come accadeva ne L'amore molesto.