Tre donne, una nonna, una madre e una figlia, si confrontano e scontrano in una tragicommedia dark. La prima, Rosa, è una despota dall’ego spropositato che segue solo i propri interessi e crede di fare il bene degli altri manipolandoli. Sulfia, la sua unica figlia, invece è ingenua e umile e viene maltrattata dalla madre che la considera stupida e brutta. Aminat è l’ultima arrivata, ha scampato l’aborto materno, è l’unica in grado di tenere testa alla nonna.
Il secondo romanzo di Alina Bronsky, russa emigrata in Germania a 13 anni, è una storia di tre generazioni femminili sopravvissute al comunismo, ai mali della vita e soprattutto alla reciproca presenza.