Due bambine, nei bassi di Napoli
Testata: Io Donna
Data: 22 ottobre 2011
È molto più di un’amicizia fra due bambine con i vestiti consunti in un rione napoletano negli anni Cinquanta. È un amore esclusivo, doloroso e intenso, che offre a Lila Greco e a Elena Cerullo la grandiosa possibilità di accendersi la testa, studiare, gareggiare, in mezzo a famiglie che picchiano i figli, spaccano piatti, e a coetanei che tirano pietre, ma poi si innamorano disperatamente di loro. Elena Cerullo andrà alle medie, e poi al ginnasio, mentre Lila deve restare nella bottega di calzolaio del padre. Ma di nascosto studia il latino, la grammatica greca, legge l’Eneide, impara parole sempre nuove, urta il cervello di Elena e fa nascere immagini e conversazioni. Insieme, hanno uno sguardo sulle cose. Ma se Lila si allontana, per rabbia, se si appassiona di più al sogno di una calzoleria, se nel loro mondo si intromette un’amica non geniale, «le cose si macchiavano, si impolveravano». Elena si sente banale in confronto a Lila, e Lila diventa anche bellissima. «Aveva cominciato a emanare qualcosa che i maschi sentivano, un’energia che li stordiva, come il rumore sempre più vicino della bellezza in arrivo». Come questo romanzo.