(...) La storia è corale, raccontata a più voci da chi l'ha vissuta senza capirla fino in fondo, come spesso accade nella vita vera: Biondo, Alarico, Leagro, Ciocio, Silvana, il Marchese: solo alla fine ci si accorge di aver assistito a una partita a scacchi spietata e misteriosa, allo scontro tra due personalità potenti e diversissime, a una vendetta terribile consumata a freddo. «L'intrattenimento è l'ultima cosa che cerco» dice l'autore. In effetti la sua scrittura è profonda e sofferta come un lavoro di scavo, accurata come la ripulitura di una statuina millenaria di bronzo. Si intuisce che sotto la superficie c'è un abisso ribollente, preziosissimo e potenzialmente velenoso. Camminiamo tutti sopra una necropoli di ricordi, echi di violenza e polvere d' amore.