piccare il volo è la storia del rapporto strettissimo che lega una figlia a una madre single, esplorato nel suo evolvere nel corso degli anni, dall’infanzia della bambina alla sua età adulta. Aurélie Valognes sceglie di adottare una forma narrativa non convenzionale, caratterizzata da una rapida alternanza dei punti di vista: la parola rimbalza continuamente da Lili, la figlia, a Gabrielle, la madre, a volte nello spazio di poche righe. Questa narrazione contrappuntistica consente non soltanto di offrire differenti prospettive su medesimi eventi, ma anche di rimettere continuamente in discussione lo statuto del vero. Spesso infatti i comportamenti e le scelte delle protagoniste sono dettati dalla volontà di proteggersi reciprocamente, e questo porta a fraintendimenti interpretativi dell’una o dell’altra; allo stesso modo lo sguardo che ciascuna ha su di sé non è talora nitido come quello che su di lei ha l’altra. Le due prospettive risultano dunque complementari, ma anche involontariamente dialoganti, implicate in una continua, inconsapevole dialettica. Se tale descrizione può apparire farraginosa, l’effetto ottenuto dall’autrice è invece di grande naturalezza, grazie a una prosa che scorre lieve su sentimenti e stati d’animo, che attraversa il tempo del racconto e mostra l’evoluzione di due personaggi femminili molto diversi, eppure visceralmente connessi. (...)