«Il grande scrittore e drammaturgo francese Laurent Goudé (Parigi, XIV°, 1972) vinse giovane il Premio Goncourt (2004) e continua a pubblicare romanzi di notevole qualità, anche questo recente noir fantascientifico, speculative fiction di forte impatto geopolitico e sociale. La narrazione è in terza varia, al passato, sulla fine della Grecia travolta dai debiti e sulle Grandi Sommosse represse da GoldTex, e al presente, sulla Magnapoli attraversata da eccessive diseguaglianze e dalle “solite” lotte per un potere crudele e cervellotico. Il protagonista amava Lena ad Atene e conosce meglio Salia nel LOve Day (che i potenti incentivano con benevolenza ogni anno), è comunque sempre turbato e sconvolto, si concede spesso di obnubilarsi attraverso pasticche di droghe sintetiche che drenano ricordi e dolori, riconosce propri antichi orridi errori e mantiene saldi alcuni alti principi, nonostante ben sappia di essere ormai solo un cane (da cui il titolo). Non risulta mai, comunque, l’unico sulla scena: i quaranta brevi capitoli con titoletti esplicativi riguardano svariati personaggi della vita sulle strade, nelle bettole e nei tuguri, nei palazzi e nelle ville della megalopoli. Conosciamo lentamente il contesto a lui oggi contemporaneo, soprattutto grazie alle coraggiose gesta del primo oppositore braccato Joe Mafram, alto dirigente con sontuosa dimora in zona 1, entrato in clandestinità e fondatore del movimento BreakWalls per la soppressione dei check-point. Quando Salia decide di raccontarsi mette a tavola anche una bottiglia di buon vino rosso. La musica purtroppo viene sparata assordante tramite un casco torturatore, insieme a immagini che dureranno decenni».