Il racconto di un ritorno. Emanuela Anechoum alla generazione dei trentenni sempre alla ricerca della "miglior versione di se stessi" propone un cambio di passo: stare fermi a fare qualcosa di bello con il tempo che ci è dato
Non è facile vivere autenticamente in un mondo che ci riconosce solo nello spettacolo di noi stessi, al punto da confonderci su ciò che siamo e su ciò che ci è chiesto di essere. È una delle questioni che ci pone Tangerinn, il bellissimo romanzo d’esordio di Emanuela Anechoum: una storia generazionale sui ventenni e trentenni di oggi, un punto di vista inedito su chi giunge al nostro sazio Occidente da lontano, una dedica d’amore alle proprie radici, che sono per Mina, la protagonista della storia, come per l’autrice, meticciate con un eco paterno di Marocco. (...)