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Una storia potente

Autore: Maria Rosaria Grifone
Testata: Leggere:tutti
Data: 6 febbraio 2024

Emanuela Anechoum è una nuova voce nel panorama letterario italiano con il suo primo romanzo Tangerinn, pubblicato da Edizioni e/o. La protagonista è Mina, una ragazza che ha sempre sentito di appartenere ad una generazione che si trova ad affrontare un futuro incerto senza sapere quale sarà la propria destinazione finale. In questa situazione, la giovane donna inizia un viaggio che la porterà tra le strade di una grande metropoli, nel piccolo centro affacciato sul mare dove vive la sua famiglia e alla scoperta del Marocco fantastico di un padre adorato ma sempre sfuggente. "Ho iniziato giocando con alcuni aneddoti e alcuni ricordi di mio padre che è marocchino. In un primo momento volevo scrivere la storia di un ragazzo che viveva nella periferia di Casablanca e negli anni Ottanta è arrivato in Italia. Avevo paura però di banalizzare alcuni aspetti che io non ho vissuto in prima persona come la fede e l'esperienza dell'immigrazione. Allora ho deciso di creare un ponte con il personaggio di Mina che narra e immagina suo padre" spiega Emanuela Anechoum. A trent'anni, Mina vive a Londra e ha costruito una vita meticolosamente pianificata, ma priva di vera spontaneità, nel tentativo disperato di sentirsi finalmente "giusta". Un'inaspettata telefonata una sera cambia tutto: il padre è morto. Mina decide di tornare a casa per i funerali ma il piano di un breve ritorno si trasforma in un prolungato soggiorno. La sua famiglia vive in Italia, nella periferia di un paese affacciato sul mare, dove suo padre gestiva un piccolo bar frequentato principalmente da immigrati. In un luogo così strano, a cui nessuno sembra appartenere davvero, Mina si rende conto che, in realtà, il viaggio che sta compiendo è interiore. Ogni luogo, ogni incontro e ogni ricordo offrono a Mina l'opportunità di esplorare se stessa e le sue vere passioni. La sua ricerca di un senso di appartenenza la spinge così ad abbracciare il cambiamento e ad abbandonare le false sicurezze che aveva costruito a Londra. "Mina ha la sua storia e la sua sensibilità e ha un modo di codificare le cose per proteggersi. Apparentemente la sua potrebbe essere una storia di successo con il trasferimento dall'Italia a Londra ma c'è anche l'aspetto della solitudine, dell'isolamento e della necessità di fabbricarsi a tavolino un'identità nuova per sentirsi parte di qualcosa senza chiedersi: 'Io chi sono e che fine ha fatto la persona che ero quando stavo a casa mia?' Questa è una domanda che chiunque va via di casa si pone", aggiunge l'autrice. (...)