«Siamo tutti diversamente abili, la vita ci leva pezzi, fa come le pare». Napoletana, 63 anni, ex insegnante, Patrizia Rinaldi è la penna dietro al grande successo televisivo dell'anno, Blanca , la fiction che ha fatto il boom di ascolti con cinque milioni di spettatori a puntata (la seconda stagione è uscita quest'autunno su RaiUno e Netflix; la terza è già confermata per il 2024). La poliziotta ipovedente, che nella serie è più giovane e ha la faccia spiritosa di Maria Chiara Giannetta, è protagonista dei suoi quattro romanzi usciti per Edizioni e/o a partire dal 2013. Il nome è un omaggio alla scrittrice cilena Marcela Serrano e al suo libro Il tempo di Blanca («Solo gli occhi ci possono proteggere dalla solitudine, perché solo loro ci consentono di leggere»). Nei gialli, come negli episodi della serie tv, Blanca, accompagnata dal fedele cane-guida Linneo (grande attore), trasforma il suo limite in risorsa, rifiuta di farsi definire da ciò che le manca. «La serie è bellissima», dichiara Patrizia, «ha un ritmo funky, e al centro della scena, finalmente, c'è l'imperfezione, non il solito omaggio all'eroismo del superpotere».
