Il primo libro letto da bambina?
Non posso ricordarlo. Sicuramente mi hanno molto impressionato le fiabe italiane raccolte da Calvino, che prima mi leggeva mia mamma a volte omettendone i passaggi più cruenti, e che poi ho potuto leggere da sola.
Sta lavorando a un film sulle fiabe: quanto sono state importanti nella sua infanzia?
Rimasi avvinta da quel racconto in cui il magico era sempre incarnato nel reale, c'era continuità tra il visibile e l'invisibile. Le mele sanguinavano, le pietre nascondevano porte magiche per mondi di cristallo, e i gatti, se solo avessi potuto capirli, la sapevano più lunga di me.
Nella casa dov'è cresciuta che libri c'erano?
C'erano quattro stanze: la camera dei miei genitori, la camera mia e di mia sorella, la camera degli ospiti e la camera dei libri. La casa non aveva il riscaldamento ( solo il fuoco in cucina) e ricordo alcuni pomeriggi in cui, assorta nella lettura nella camera dei libri, sono quasi intirizzita.
Il libro che più ha amato nella vita?
Ne ho amati tanti, e ne amo ancora... difficile scegliere. Potrei però citare «L'isola di Arturo» di Elsa Morante. Quando lo lessi aderì perfettamente alla mia anima, come un calzino fatato - c'era un'isola intorno a me, e dovevo solo imparare a guardarla da lontano. (...)