«Nichilista è il sacrificarsi per una causa alla quale non si crede, facendo finta di crederci. Nichilista è l'esaltazione del coraggio e dell'eroismo, indipendentemente dalla causa a cui servono, equiparando così il sicario al martire»: sono parole di Secondo Tranquilli, in arte Ignazio Silone, pronunciate in una conferenza tenuta nel maggio 1954 a Torino, quasi 20 anni dopo Fontamara, 14 prima di L'avventura d'un povero cristiano, un anno dopo la morte di Stalin e due prima della rivolta d'Ungheria. Il testo, La scelta dei compagni, all'epoca pubblicato come opuscolo a cura dell'Associazione italiana per la libertà della cultura da lui fondata grazie agli aiuti americani, è stato appena ripubblicato da e/o con introduzione di Goffredo Fofi e prefazione di Francesco De Core, e nel titolo sta la possibilità della salvezza, decidere per la rivolta e mettersi dalla parte di chi ha bisogno, compassionevoli come Camus, mossi da un senso di fraternità come Malraux. (...)