Una storia con un lieto fine alternativo: “Una vita bella”, il nuovo romanzo di Virginie Grimaldi, ruota attorno al rapporto tra due sorelle, l’una caratterialmente l’opposto dell’altra. Dopo anni di lontananza e silenzi, si ritrovano nella casa delle vacanze in occasione della scomparsa dell’amata nonna…
Cosa può cullare i ricordi più del canto dell’oceano, quante storie dimenticate possono essere riportate a galla dalle sue onde?
Questa si potrebbe definire la colonna sonora del nuovo romanzo di Virginie Grimaldi, Una vita bella (e/o, traduzione di Alberto Bracci Testasecca), ambientato sulle coste del piccolo paese basco francese di Anglet, in una dimensione fiabesca e quasi onirica, fatta di cieli limpidi e stellati e di spiagge infinite.
L’intera vicenda ruota attorno al rapporto tra due sorelle, Emma e Agathe Delorme, l’una caratterialmente l’opposto dell’altra, che dopo anni di lontananza e silenzi si ritrovano nella casa delle vacanze in occasione della scomparsa dell’amata nonna, Mima. (...)
Virginie Grimaldi ci regala una storia con un lieto fine alternativo, non tutti i pezzi della nostra vita e dei nostri legami sono destinati a tornare perfettamente al loro posto, ed è giusto che sia così. Molto spesso chiediamo alle persone di rimanere uguali a quella fotografia che abbiamo scolpita nel nostro cuore, senza tenere conto degli eventi che hanno dovuto attraversare giorno dopo giorno.
Con un pizzico di realismo, l’autrice ci chiede comunque di assaporare i gesti non eclatanti che sono portatori di piccoli momenti di felicità e ad avere cura dei nostri ricordi più preziosi, un tesoro da custodire anche quando le persone che ce li hanno donati hanno intrapreso un sentiero diverso.