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Viaggio a Gerusalemme

Autore: Sabina Minardi
Testata: L'Espresso
Data: 3 settembre 2023

Non c'è viaggiatore in Terra Santa che non ritorni con un'impressione di stordimento oltre che di emozione: il disorientamento di un paesaggio naturale e un immaginario spirituale messi alla prova da manifestazioni religiose al limite del fanatismo, situazioni irritanti, appuntamenti spirituali mancati. La fede cristiana, che pure quella terra di straordinaria energia svela e sottolinea, fatica a scovare angoli di intimità: tutto è eccessivo, travolgente, esibito, affollato. E ogni luogo da visitare, conteso all'inverosimile, il risultato di fragili geometrie e compromessi politici. È Eric-Emmanuel Schmitt a compiere il viaggio. E a cogliere "La sfida di Gerusalemme": un itinerario tra Betlemme, Nazareth, la Galilea, il Santo Sepolcro, tra dubbi della ragione e intuizioni spirituali. Lo scrittore ha compiuto un lungo percorso di avvicinamento alla religione. Approdando alla consapevolezza che il cristianesimo non è pensare e accogliere l'impensabile, ma è un continuo far presente alla mente che la ragione non abbraccia tutto. E che le molte cose che le sfuggono vanno affrontate con umiltà assoluta. Questo è l'atteggiamento del viaggio: lo spirito quasi laico di chi sa che lo spazio dell'incontro è altrove, nel silenzio, nella preghiera. E non tra folle di fedeli, canti in ogni lingua, chiese imbruttite da chi ha voluto a tutti i costi lasciarvi traccia, privilegi che si perpetuano in posti dove dovremmo essere uguali. Lì si va "per camminare dove tutto è iniziato", nota Schmitt, dando una lezione di spiritualità ma anche di letteratura e vita: "Da giovani crediamo di creare, in età matura capiamo che stiamo osservando, da vecchi sappiamo che stiamo solo ubbidendo". A un destino che lo sbalza in una terra ("Romanzi e racconti preesistono da qualche parte. Scrivere consiste nello spiare la preda per poi riportare indietro l'animale vivo"). Inducendolo a scrivere: un invito ad andare oltre ridondanze, adepti di sette apocalittiche e monaci scorbutici. E a ritrovarci davanti al nostro monte Nebo: dove "l'essenziale sa come schiacciare l'accidentale". E ognuno sceglie dove cercare le sue radici: in terra o in cielo.