(...) Nel romanzo di Caroline Laurent traspare tutta la collera dei chagossiani – e non solo loro – traditi e umiliati, persone costrette di punto in bianco a lasciare le loro cose, i loro pochi averi, per essere a tutti gli effetti portati con la forza in un luogo a loro ostile.
“Le rive della collera” è un libro scorrevole, avvincente, struggente e intenso che racconta una pagina poco nota del colonialismo britannico nell’Oceano Indiano, una faccenda che ad oggi non è ancora risolta, giacché i chagossiani non hanno mai potuto tornare sulle loro isole coralline (è ancora una base militare di importanza strategica per la lotta al terrorismo internazionale, a detta degli americani e degli inglesi).
Caroline Laurent è una scrittrice francese di origini mauriziane e nella postfazione ricorda quali erano i racconti della madre nei confronti delle isole Chagos; negli anni Sessanta erano luoghi tranquilli, semplici, umili. Poi, è avvenuto il sopruso della Gran Bretagna nei confronti di queste persone. La madre della Laurent lo raccontava sempre con molta rabbia; per questo, da adulta, la scrittrice ha incontrato i chagossiani, ha ascoltato le loro storie ed è persino andata all’Aia con loro per raccogliere materiale per narrare a tutti queste vicende.
Assieme a questo sfondo storico forte e vero, c’è la storia inventata di Marie e Gabriel, due ragazzi diversi che vivono questo loro amore in un momento davvero difficile; le loro vicissitudini mi hanno appassionata molto, come mi ha colpita la lotta di un personaggio che interviene in prima persona di tanto in tanto e spiega con quanta passione combatta per veder valere i propri diritti.
“Le rive della collera” di Caroline Laurent, tradotto dal francese da G. G. Allegri per e/o edizioni, è un romanzo che mostra a chi legge quanto il colonialismo abbia fatto del male, anche in un luogo sperduto che pareva quasi un paradiso in terra; ma soprattutto, mi ha aperto gli occhi sul fatto che in una parte di mondo che non conoscevo, ancora oggi il colonialismo del Novecento sta infliggendo del male alle persone, ovviamente quelle più povere e quindi più facili da ingannare.
Consiglio fortemente la lettura de “Le rive della collera” a chi, come me, è curioso di conoscere storie relative a luoghi lontani o poco conosciuti e ha a cuore i diritti di ogni singolo essere umano del mondo.