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Il serial killer Donato Bilancia, Carlo Piano: «Disse: "Le donne che uccidevo? Scelte a caso, come carte dal mazzo"»

Autore: Fabrizio Dividi
Testata: Corriere della Sera, Torino
Data: 4 giugno 2023
URL: https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/23_giugno_04/il-serial-killer-donato-bilancia-e-i-suoi-delitti-venticinque-anni-dopo-ne-ricostruisco-i-passi-10d395c7-b509-4f86-ba52-c3852a6f2xlk.shtml?appunica=true&app_v1=true&fbclid=IwAR2_1eX4kFqk6cVdYYDPf-u6sVpp48julkY2LEukPodOMUrF4v_ffJ3R944

Con «Il torto - Diciassette gradini verso l’inferno» Carlo Piano (figlio dell'architetto Renzo) rivive i luoghi tra il Piemonte e la Liguria in cui ha colpito il serial killer condannato a 13 ergastoli per 17 omicidi in sei mesi

«Diciassette omicidi in sei mesi; tredici ergastoli e un rimorso. I “numeri” di Donato Bilancia, detto Walter, rappresentano un caso unico nella storia della criminalità, in Italia e non solo». Carlo Piano (giornalista), dopo Il cantiere di Berto e Atlantide - Viaggio alla ricerca della bellezza, scritto a 4 mani con il padre Renzo, si cala negli inferi con Il torto - Diciassette gradini verso l’inferno (edizioni e/o) la cui presentazione torinese si svolgerà mercoledì 7 maggio alle 18.30 presso la libreria Il Ponte della Dora. Continua Piano: «“Quella poveracrista (sic) — confesserà Bilancia — ha lasciato un’orfana di quattro anni; io non lo sapevo, sennò avrei scelto un’altra”. Il “delitto di Pasqua” di Elisabetta Zoppetti avvenuto nel tratto piemontese dell’Intercity La Spezia-Venezia è l’unica recriminazione. Forse deriva dallo choc per il suicidio del fratello che nel 1987 si era gettato sotto un treno con il figlio, nipotino cui Walter era molto affezionato».

Perché un libro su Donato Bilancia?

«Ne avevo seguito il caso da inviato e alla sua morte nel 2020, ho sentito un rigurgito da qualche angolo recondito dello stomaco. A 25 anni da quegli omicidi tra Liguria e Piemonte ho pensato di ricostruirne i passi, forse anche per liberarmi definitivamente di lui».

E così?

«Sono partito dalle novantamila pagine processuali e ho ricalpestato le strade in cui aveva colpito. I luoghi parlano. Alcuni sembrano mantenere la memoria ed emanano persistenze sinistre».

Chi era Walter?

«Era un ladro, ma soprattutto un incallito giocatore d’azzardo. A 46 anni non aveva fatto ancora male a nessuno ma le parole carpite da due biscazzieri che credeva amici saranno il torto che gli cambierà la vita. “Lo abbiamo agganciato, il Walter” sente per caso, e per lui è l’ultimo tradimento. Li ucciderà entrambi per poi prenderci drammaticamente gusto».

(...)