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Quei diciassette gradini che portano all'inferno

Autore: Massimo Minella
Testata: La Repubblica, Genova
Data: 23 aprile 2023

Un viaggio infernale che inevitabilmente rimanda a Dante, fra una bolgia e l'altra, sempre più giù, perché non c'è nemmeno un fondo che si può toccare quando è il male a fare da guida. Piano struttura esattamente così il suo libro, passando da un girone all'altro. Si parte da quello della Vendetta per passare a quello del Cattivo Sangue e finire con il girone della Matta Bestialità. Un viaggio nella lucida follia di un uomo che l'autore ripercorre però scorrendo l'infinita documentazione del caso giudiziario. «Questo libro - si spiega nell'introduzione - è basato su 90mila pagine di verbali, 65 faldoni di documenti e 80 fascicoli di intercettazioni telefoniche, atti giudiziari di un processo che l'autore ha fedelmente sintetizzato riportando in forma narrativa le dichiarazioni rese dall'imputato, dalle autorità investigative e giudiziarie, dai testimoni e dai parenti e amici delle vittime, come emerse dalle carte processuali». Una verità che si fa romanzo, con le tinte più cupe possibili, senza mai farsi trascinare dal voyeurismo, perché questa è la cifra narrativa che rappresenta uan costante nella scrittura di Carlo Piano. Può essere un racconto per ragazzi, come l'Atlantide scritto insieme al padre Renzo, alla ricerca di un'isola che (forse) non c'è, oppure la storia di ci ha partecipato alla ricostruzione del ponte di Genova, fino ad arrivare a quest'ultimo lavoro. La scrittura di Piano, infatti, unisce al gusto del racconto il controllo delle informazioni e delle notizie e il suo essere stato ed essere tuttora giornalista in questo di sicuro l'aiuta. E l'unica frase scambiata con il serial killer incontrato nel carcere di Chiavari ne è esattamente la prova. Ma questa va appunto cercata nelle pagine del suo "Il torto".