Un divertissement letterario travestito da giallo. Un'indagine che si volge nel mondo reale basandosi sul romanzo più letto e tradotto del mondo. Una favola per bambini che in realtà veicola un messaggio filosofico profondo e nasconde un messaggio segreto del suo autore. Citazioni vere prestate a personaggi o inventati in un gioco di metafore, allegorie e rimandi che al tempo stesso diverte, fa riflettere e riscoprire la più celebre opera di Antoine de Saint-Exupéry. Questo piccolo romanzo del giallista francese Michel Bussi è ovviamente intrigante per chi ha amato appassionatamente il grande classico cui si ispira, ma sa essere stuzzicante anche per chi non lo ha mai trovato particolarmente nelle sue corde. Certo non aspettatevi un giallo alla Agatha Christie (peraltro citata proprio in corso d'opera): i due protagonisti, Andie, giovane detective appassionata del Piccolo Principe, e Neven, ex aviatore e meccanico di aeroplani, che del famoso libro sa poco o niente, viaggiano sì per il mondo alla ricerca di indizi confrontandosi con i membri dell'occulto Club 612, ma la loro indagine è soprattutto letteraria e psicologica. Eppure, il caso da risolvere è vero e duplice, perché il Piccolo Principe e il suo autore, Antoine de Saint-Exupéry, sono accomunati dal mistero della loro scomparsa: quella dello scrittore-aviatore morto in guerra in circostanze mai ben chiarite, tanto che nel tempo si è ipotizzato che fosse vivo e vegeto da qualche parte, e quella del personaggio che, morso da un serpente velenoso alla fine del racconto, lascia il lettore incerto sulla sua vera sorte. Quale sarà la verità?