Al centro dei bei romanzi di Damon Galgut, vincitore due anni fa del Booker Prize con La promessa c'è la complessa, spesso sconcertante realtà del Sudafrica, che dopo la stagione e le speranze nate con Nelson Mandela, vive il suo post aparthaid in modo difficile, perché quel che è stato non si cancella e ha lasciato segni strutturali che ci vorrà molto tempo per superare. Un Sudafrica comunque quasi indefinito, che potrebbe volendo essere tanti altri luoghi della storia recente, in cui “il passato è appena accaduto. Non è ancora passato”. Le esistenze, il destino e le scelte individuali dei protagonisti di questo romanzo, che è del 2003, con i loro caratteri e sentimenti spesso contrastanti, fanno da cartina di tornasole per capire in che mondo vivano, quale società hanno attorno, quanto sfaccettata, divisa tra centro e periferie delle ex homeland (aree sottosviluppate lasciate all'autodeterminazione delle popolazioni nere). (...)